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PITTORI: Pinelli Bartolomeo

Morte di Monica

Morte di Monica

 

 

PINELLI BARTOLOMEO

1810-1835

Monza, Civica Raccolta di Incisioni Serrone Villa Reale

 

Morte di Monica

 

 

 

Inventore, disegnatore ed incisore di questa stampa è Bartolomeo Pinelli (1781-1835), che la produsse nei primi decenni dell'Ottocento. Usando come tecnica l'acquaforte, l'autore ha raffigurato la scena della morte di Monica a Ostia antica che venne descritta da Agostino nel nono libro delle sue Confessioni.

La stampa misura 33 cm x 25 cm circa nella parte figurata e incisa.

Una copia dell'opera è conservata a

Monza presso la Civica Raccolta di Incisioni nel Serrone della Villa Reale.

 

Monica morì pochi giorni dopo questo colloquio con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "... Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".

Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"

AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27

 

 

Bartolomeo Pinelli

Questo incisore, pittore e ceramista italiano nacque a Roma nel 1781, da Giovanni Battista e Francesca Gianfarani, in un edificio del rione di Trastevere.

Artista grafico estremamente prolifico, pare che prodotto nel corso della sua attività ben circa quattromila incisioni e diecimila disegni.

Suo padre modellava statue devozionali e lo avviò sin da giovane all'arte della manipolazione della creta. Le sue indubbie capacità nel campo figurativo si espressero tuttavia attraverso l'incisione, il disegno e la pittura. Si formò all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove la famiglia si era trasferita nel 1792. Proseguì gli studi successivamente all'Accademia di San Luca a Roma, dove era tornato nel 1799, quando cominciò la collaborazione con Franz Kaisermann, cui dipinse le figure delle sue vedute all'acquerello.

Al 1809 risale la pubblicazione della sua prima serie di incisioni dal titolo "Raccolta di cinquanta costumi pittoreschi incisi all'acquaforte". Nel 1816 realizzò le illustrazioni per la Storia Romana e nel 1821 quelle per la Storia Greca, mentre fra il 1822 e il 1823 realizzò le cinquantadue tavole per Meo Patacca. Morì poverissimo nel 1835, lasciando incompleta l'illustrazione del Maggio romanesco di Giovanni Camillo Peresio.

Oltre al repertorio di stampe dedicate ai costumi romani, Pinelli ha illustrato numerosi libri, realizzando cicli ispirati ai libri di Iliade, Odissea, Eneide e alla mitologia greco-romana. Queste opere rivelano l'impronta neoclassica del suo stile.