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PITTORI: Pittore bergamasco

Selo

Madonna con Gesù Bambino in trono, Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino,

San Sebastiano, Sant'Antonio abate e San Giovannino

 

 

PITTORE BERGAMASCO

1800-1899

Torre de' Roveri, chiesa di San Gerolamo ed della Natività di Maria

 

Madonna con Gesù Bambino in trono, Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino, San Sebastiano, Sant'Antonio abate e San Giovannino

 

 

 

Quest'opera che nasce in ambito bergamasco nell'Ottocento è una copia di una pregevole opera di Lorenzo Lotto conservata a Bergamo nella chiesa di santo Spirito e dipinta nel 1521.

Come nell'originale sceneggiatura di Lotto, l'opera ci presenta la Madonna con Gesù Bambino in trono, Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino, San Sebastiano, Sant'Antonio abate e San Giovannino.

Dipinto con tecnica olio su tela il quadro misura cm 173x155 e si trova nella chiesa di Torre de' Roveri dedicata a San Gerolamo ed alla Natività di Maria. Costruita sui resti della precedente, l'attuale parrocchiale presenta bifore e trifore che richiamano lo stile gotico lombardo quattrocentesco.

In una tesa composizione formale, affiora in questa pala una grande musicalità dove traspone dei fatti naturali con un linguaggio essenzialmente narrativo. Pacata e serena è l'espressione del viso di Agostino, che esprime l'equilibrio interiore raggiunto dal santo e forse anche dall'artista.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)