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PITTORI: Maestro renano

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO RENANO

1874

Waldolwisheim, chiesa di san Pancrazio

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua si trova in un piccolo altare laterale della chiesa di san Pancrazio e risale all'anno 1874.

La chiesa di san Pancrazio si trova nel cuore della città di Waldolwisheim nel Basso Reno. Questo luogo di culto è citato per la prima volta nel IX secolo. La attuale struttura è opera tardiva e risale al 1856 quando venne riedificato l'edificio, secondo il progetto dell'architetto Louis Furst.

La chiesa sorge sul sito di una ex chiesa originariamente dedicata a San Martino. Il campanile è stato completamente rinnovato nel 1996 così come le finestre la cui ristrutturazione è dovuta alle devastazioni della tempesta che si è scatenata nel 1999.

La statua del santo ci mostra un Agostino con i paramenti episcopali. La mitra in testa, di grandi dimensioni, il bastone pastorale nella mano sinistra e un libro nella mano destra completano gli elementi che caratterizzano il santo.

La figura è piuttosto statica, esito del lavoro di uno scultore locale, e bob mostra una particolare personalizzazione del santo. Il suo volta, dall'aspetto di persona matura, non rivela forti tensioni emotive. Il volto, piuttosto dimesso, ha una espressione impersonale e soprattutto una lunga barba riccioluta che gli copre il mento fin o al petto.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6