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PITTORI: Pietro di Giovanni Ambrosi

Agostino parte da Cartagine abbandonando Monica sulla spiaggia

Agostino parte da Cartagine abbandonando Monica sulla spiaggia

 

 

PIETRO DI GIOVANNI D'AMBROGIO

1435-1440

Berlino, Staatliche Museen Gemäldegalerie 

 

Agostino parte da Cartagine abbandonando Monica sulla spiaggia

 

 

 

Questo dettaglio di una pala di piccole dimensioni raffigura sant'Agostino mentre a bordo di una scialuppa sta per lasciare Cartagine e sta per imbarcarsi per Roma. Eseguita a tempera su tavola, l'opera misura 29 x 35 cm e si trova nella Galleria d'Arte Museo Statale a Berlino. la tavola viene comunemente attribuita dalla critica a Pietro di Giovanni d'Ambrogio o Ambrosi.

La datazione presumibile di esecuzione è fissata nell'intervallo che va dal 1435 al 1440.

Agostino se ne sta ritto su una barca che si sta allontanando dalla riva del porto di Cartagine. Due vogatori, seduti, stanno remando verso la nave che si vede più discosta con due lunghi remi. I due vogatori parlano fra di loro. Più in là si vedono altre barche che si muovono nelle vicinanze della nave. Una è precisamente sotto coperta e sta procedendo al trasbordo di merci, con due marinai che stanno versando il contenuto di due grandi bisacce che reggono sulle spalle. La nave è ben strutturata e di discrete dimensioni con a bordo vari marinai intenti a scaricare la merce da grandi sacchi che portano sulle spalle. Poco più lontano, verso l'orizzonte marino, si nota una nave che con le vele gonfiate sta per giungere nel porto con il suo carico. Sulla sinistra della tavola si snoda la riva del porto di Cartagine e in primo piano si scopre Monica, con la testa avvolta da un'aureola, che porta una lunga tunica blu e che con un gesto della mano sembra rivolgersi ad Agostino.

Attorno a lei ci sono molte persone che osservano la scena e commentano fra di loro quanto sta accadendo. Poco discosto si può notare un edificio  a forma di chiesetta che ricorda la cappella di S. Cipriano dove Monica pregò affinché il figlio rinunciasse al viaggio verso Roma.

 

Mia madre pianse atrocemente per la mia partenza. Mi seguì fino al mare, quando mi strinse violentemente, nella speranza di dissuadermi dal viaggio o di proseguire con me, la ingannai, finsi di non voler lasciare solo un amico, che attendeva il sorgere del vento per salpare. Mentii a mia madre, a quella madre, eppure scampai, perché la tua misericordia mi perdonò anche questa colpa ... però si rifiutò di tornare indietro senza di me, e faticai a persuaderla di passare la notte nell'interno della chiesuola dedicata a san Cipriano, che sorgeva vicinissima alla nostra nave. Quella notte stessa io partivo clandestinamente, mentre essa rimaneva a pregare e a piangere. La riva scomparve al nostro sguardo la stessa mattina in cui ella folle di dolore riempiva le tue orecchie di lamenti e gemiti.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 15

 

La madre lo seguì fino al porto per trattenerlo o per seguirlo, ma egli di soppiatto la notte partì. Gemette la madre quando la mattina appresso lo seppe, e da allora andava mattina e sera in chiesa a pregare per lui.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

 

Pietro di Giovanni Ambrosi

Pietro di Giovanni d'Ambrogio nacque a Siena nel 1410 e fu il più arguto interprete della pittura del Sassetta. Nel contempo seppe guardare con intelligenza alle novità rinascimentali fiorentine, da Masaccio a Paolo Uccello. Tra le sue opere si ricordano la Natività di Asciano, il prezioso stendardo del Musée Jacquemart-André di Parigi (dipinto nel 1444 per Sansepolcro) e una serie di tavole raffiguranti San Bernardino, a partire da quella dell'Osservanza di Siena del 1444. Attorno a queste ultime opere citate datate, la critica ha raccolto, tra l'altro, la Partenza di sant'Agostino (Berlino, Gemäldegalerie), il Martirio di san Vittorino (Pinacoteca Vaticana) e il trittico della Natività (Asciano, Museo d'arte sacra). Pietro di Giovanni d'Ambrogio o Ambrosi fu anche un valente miniatore. Insieme a Sassetta e Sano di Pietro, l'Ambrosi fu tra i primi ritrattisti ufficiali del francescano senese. Morì giovanissimo a Siena nel 1449.