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PITTORI: Benvenuto di Giovanni

Madonna in trono con Gesù Bambino, Agostino e Santi

Madonna in trono con Gesù Bambino, Agostino e Santi

 

 

BENVENUTO DI GIOVANNI

1475

Montepertuso, chiesa di san Michele

 

Madonna in trono con Gesù Bambino, Agostino e Santi

 

 

 

Questa raffigurazione di sant'Agostino costituisce un pannello laterale di un grande polittico che Benvenuto di Giovanni con la sua bottega senese dipinse nel 1475. L'opera presenta le dimensioni di m. 3,25x2,72 ed è stata realizzata su tavola di legno con la tecnica della tempera. Tra i santi raffigurati nella pala compare anche un San Michele Arcangelo a cui la chiesa è dedicata. Nel 1895 il trittico era in deposito presso la Pinacoteca di Siena, ma nel 1916 fu restituito alla parrocchia di Montepertuso, da dove fu spostato negli anni '70 all'interno della chiesa di San Fortunato a Vescovado di Murlo.

Il soggetto principale è la Madonna con Gesù Bambino in braccio attorniata da una serie di santi. Il polittico ha la struttura di un trittico nella cui parte centrale è raffigurata la Madonna seduta in trono mentre regge sul ginocchio sinistro Gesù Bambino, seduto sopra un cuscino mentre è in atto di benedire. Il Bambino tiene fra le mani un cartiglio dove si può leggere la scritta EGO SVM. La Vergine a sua volta tiene nella mano destra un libro. Alle spalle della Vergine e del Bambino, dietro il trono su cui sono seduti, appaiono due angeli che porgono una corona sul capo della Madonna, mentre altri quattro angeli suonano diversi strumenti.

Il comparto di destra ci presenta santa Lucia che tiene con la mano sinistra una bacinella mentre con la destra alza la palma del martirio. Al suo fianco si erge l'imponente e ieratica figura di sant'Agostino che tiene nella sinistra un libro e nella destra il pastorale.

Sopra la testa di Agostino si nota la testa di un angelo Serafino dal volto tutt'altro che fanciullesco. La tradizione popolare vuole che sia l'autoritratto del pittore.

La tavola destra ci presenta le immagini di altri due santi. La prima è santa Caterina d'Alessandria, che subì il martirio della ruota, che ha nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra due libri. Il secondo santo è Michele Arcangelo che è stato dipinto mentre sta calpestando il demonio dall'aspetto di drago. Intervallati sopra le pale vi sono due teste di profeti dipinte entro formella circolare.

Nei pannelli laterali troviamo santa Caterina d'Alessandria e san Michele Arcangelo a sinistra, sant'Agostino e santa Lucia a destra. Nei pilastrini sono presenti quattro figure di santi sia a destra che a sinistra: Pietro, Cristoforo, Monica e Orsola a sinistra. A destra invece troviamo Giovanni, Antonio da Padova, Luigi di Francia e Caterina da Siena. Nelle cuspidi trilobate centralmente è posto il Cristo benedicente, mentre ai suoi lati, a mezzo busto, sono raffigurati san Lorenzo e sant'Ansano.

Dei cinque scomparti della predella, uno è andato perso: negli altri sono dipinte scene della Vita della Vergine. Si possono vedere l'Annunciazione e Visitazione, la Nascita di Maria, la Presentazione di Maria fanciulla al Tempio e la Nascita. Alla base dei pilastrini trovano infine collocazione le immagini di san Sebastiano e di santa Maria Maddalena. Nel pannello di destra il vescovo ritto in piedi con santa Lucia è tradizionalmente individuato in sant'Agostino, per quanto non sia riconoscibili particolari attributi iconografici. Il santo vescovo regge con la mano sinistra un libro, mentre il suo volto volge lo sguardo verso il volto di Cristo che gli appare in alto. La scena è stata interpretata come una visione della Trinità, il che darebbe un supporto decisivo alla identificazione del santo vescovo.

 

 

 

 

 

Benvenuto di Giovanni

Benvenuto di Giovanni di Meo del Guasta nacque a Siena verso il 1436. Conosciamo pochissimo sia della vita che della sua formazione artistica. Suo padre era Giovanni Meo del Guasta e molto probabilmente fece il suo apprendistato nella bottega del Vecchietta. Diede vita a un stile innovativo caratterizzato da una notevole eleganza figurativa associato a una meticolosa cura dei particolari. Le sue opere esprimono una forte solennità compositiva, che però con la maturazione scivolerà verso una ricerca di forme stilizzate. Le sue prime opere furono realizzate nella città di Siena verso il 1455: le troviamo nel battistero di S. Giovanni con la narrazione delle Storie di S. Antonio da Padova. Più tardive sono due Annunciazioni, una per la chiesa di S. Gerolamo e l'altra per la chiesa dell'Osservanza. Verso il 1470 conosce la scuola fiorentina e ha contatti e subisce gli influssi di Matteo di Giovanni, che si evidenziano nelle opere principali di questo periodo, l'Adorazione, la Vergine in trono e Santi ed il trittico firmato e conservato nella Pinacoteca di Siena. Dal 1480 in poi lavorò moltissimo in ambito miniaturista, mentre l'ultimo periodo della sua carriera sarà marcato da una certa stanchezza creativa ed espressiva. La collaborazione con il figlio Girolamo gli darà tuttavia nuova linfa. Muore a Siena nel 1518.