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PITTORI: Sandro Botticelli

Sant'Agostino nello studio, dipinto di Sandro Botticelli

Agostino nel suo studio

 

 

SANDRO BOTTICELLI

1490-1495

Firenze, Galleria degli Uffizi

 

Sant'Agostino nello studio

 

 

 

 

Tempera su tavola destinata alla devozione privata, l'opera mostra il santo intento a scrivere nell'intimità del suo studio, reso con sapiente prospettiva e gran cura nella resa dei dettagli ornamentali all'interno di una classica architettura rinascimentale. Ai piedi di Agostino sono accartocciati alcuni fogli sparsi sul pavimento, che probabilmente stanno a indicare la sua difficoltà nel tradurre in un linguaggio comprensibile l'ispirazione divina. Al 1480 risale l'interessamento ai modi stilistici del Pollaiolo, con un approfondimento del movimento insito nelle linee, che porterà a cadenze estreme. Esempi altissimi di questo stile sono la Primavera e la Nascita di Venere, opere realizzate fra il 1477 e il 1481 su temi classici rielaborati dal Poliziano e cariche di significati neoplatonici.

Nel 1481 Botticelli è chiamato a Roma da Sisto IV per decorare la Cappella Sistina insieme al Ghirlandaio e al Perugino. In un secondo tempo vi lavoreranno anche il Pinturicchio, Signorelli e Piero da Cosimo. Raccolto, ma imponente nella sua struttura classica questo Agostino nello studio, oggi agli Uffizi di Firenze, è opera ben riuscita di armonia e contemplazione.

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazione tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

L'opera è stata riallestita grazie alla Fondazione Friends of Florence con la donazione di Rudy and Sally Ruggles.

 

"Qualunque cosa, diversa da sé, pensi l'uomo, un oggetto che è stato fabbricato non sarà mai simile a colui che lo ha fatto... Dio è ineffabile, più facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è.

Pensi alla terra: Dio non è questo! Pensi al mare: Dio non è questo!

Pensi a tutte le cose che sono sulla terra, agli uomini e agli animali: Dio non è questo!

A tutte le cose che sono in mare o che volano in aria: Dio non è questo!

A ciò che splende nel cielo, le stelle, il sole, la luna: Dio non è questo! Pensi al cielo: Dio non è questo!

Pensi agli angeli, alle virtù, alle potestà, agli arcangeli, ai troni, alle sedi, alle dominazioni: Dio non è questo!

E che cosa è? Questo solo ho potuto dire: ciò che non è. Mi chiedi che cosa è?

Ciò che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è penetrato nel cuore dell'uomo. Come pretendi che salga sulla lingua ciò che non è entrato nel cuore?"

AGOSTINO, Esposizione sui Salmi, 85, 8-12

 

 

Sandro Botticelli

Botticelli crebbe con i suoi tre fratelli nel quartiere del chiostro domenicano medioevale di S. Maria Novella, non lontano dalla Chiesa di Ognissanti, per la quale avrebbe creato un giorno una delle sue opere più importanti.. Nelle vicinanze viveva la famiglia Vespucci da cui discese Amerigo che avrebbe dato nome alle Americhe. I Vespucci erano fedeli amici dei Medici e furono fra i primi sostenitori di Botticelli commissionandogli dipinti per tutta la vita e procurandogli importanti clienti fra cui i Medici stessi. Nello steso quartiere Botticelli aveva davanti agli occhi una delle più importanti opere della pittura proto rinascimentale fiorentina: l'affresco della Trinità di Masaccio con la prima applicazione della prospettiva centrale. Botticelli si dimostrò aperto agli stimoli rinascimentali di Masaccio. Forte è la influenza della filosofia nella sua arte pittorica, che saranno sostituite nella maturità, da una nuova concezione del mondo che metteva la concezione religiosa al centro della sua arte.

Nel 1470 Botticelli apre la sua bottega nella casa del padre in via Porcellana e poi si iscrive alla Compagnia degli Artisti di san Luca. Nel 1480 dipinge per incarico dei Vespucci lo splendido sant'Agostino per la chiesa di Ognissanti. Lavora a Roma e quindi a Firenze per Lorenzo il Magnifico nella sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, a Villa Lemmi, nella chiesa di Cestello e per la strutturazione della facciata del Duomo di Firenze.

Nel 1491 Savonarola diventa priore di S. Marco. E' l'inizio di una influenza spirituale che sarà decisiva per le opere della maturità di Botticelli.