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PITTORI: Vincenzo Civerchio

Agostino e la Vergine incoronano S. Nicola da Tolentino

Agostino e la Vergine incoronano S. Nicola da Tolentino

 

 

CIVERCHIO VINCENZO

1495

Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo

 

Agostino e la Vergine incoronano S. Nicola da Tolentino

 

 

 

La tavola appartiene a un polittico noto come Polittico di san Nicola da Tolentino. Le iscrizioni sulla pagina sinistra del libro aperto riportano 1495 VC, la data di esecuzione e le iniziali del pittore Vincenzo Civerchio. In origine il dipinto era ubicato nella cappella dedicata al santo che era stata costruita vicino alla chiesa di san Barnaba che era retta dagli agostiniani dell'Osservanza lombarda. Nel 1632, dopo la ricostruzione della chiesa, il polittico venne trasferito nella cappella dedicata al santo in san Barnaba, dove rimase fino al 1896 quando fu trasportato nella sede attuale della Pinacoteca Tosio Martinengo. I restauri hanno evidenziato che parte del polittico fu realizzato da Francesco Napoletano che lasciò la sua firma su un lembo del mantello di san Sebastiano: FRAN/NE. Civerchio firmò anche il mantello di san Rocco, scrivendo "OPVS VINC. DE CREMA 1495".

La doppia firma lascia intendere che l'esecuzione del Polittico fu laboriosa. In effetti l'opera fu commissionata a Civerchio, ma la mancata consegna nei tempi previsti indusse il priore Basilio da Riva a rivolgersi ad un altro pittore e la scelta cadde su Francesco Napolitano.

Di particolare interesse il tema iconografico che raffigura il momento in cui san Nicola da Tolentino viene incoronato due volte: dalla Vergine e da Agostino, fondatore del suo Ordine, in alto e dagli angeli nella fascia di mezzo. Nel testo del libro si può leggere la scritta "PRAECEPTA PATRIS MEI SERVAVI IDEO" che giustifica il motivo della doppia incoronazione.

Agostino è stato raffigurato in alto a destra. Indossa gli abiti episcopali e in testa porta la mitra. Il suo volto austero e maturo è arricchito da una fluente barba riccioluta. Ai piedi del santo marchigiano si vede un demonio che è stato schiacciato sotto una cupola di cristallo.

 

 

Vincenzo Civerchio

Nato a Crema verso il 1470, fu attivo principalmente nella zona fra Brescia e Crema. E' ritenuto un esponente della scuola bresciana che segna il passaggio tra la pittura di Foppa e quella di Moretto. Civerchio oltre che pittore fu anche intagliatore. Tra le sue opere vanno principalmente segnalate il piccolo pannello conservato nella National Gallery of Art di Washington del 1504, il San Rocco ai musei Civici di Crema e soprattutto la Deposizione dalla Croce con sant'Alessandro, Adamo e san Paolo nella chiesa di S. Alessandro di Brescia. Il tema della Deposizione ricorre in altre opere simili dipinte in quegli stessi anni nella Cappella del Sacramento in San Giovanni Evangelista di Brescia (1504) e quelle di Romanino e Altobello Melone. Nella Pinacoteca Tosio Martinengo si conserva il Polittico di San Nicola da Tolentino, datato 1495 e proveniente dalla chiesa di San Barnaba. Notevoli sono pure gli affreschi che dipinse nella Chiesa di Santa Maria dei Campi di Travagliato. La sua opera, che a sua volta influenzò altri pittori quali Floriano Ferramola e Paolo da Caylina il Giovane, è da ritenersi fondamentale nell'evoluzione del Rinascimento bresciano. Morì a Crema nel 1544.