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PITTORI: Maestro di S. Stefano

La Vergine con il bambino tra S. Stefano e S. Agostino

La Vergine con il bambino tra S. Stefano e S. Agostino

 

 

MAESTRO DI S. STEFANO

1493

Empoli, chiesa di S. Stefano

 

La Vergine tra S. Stefano e S. Agostino

 

 

 

L'affresco, opera di un anonimo pittore toscano, si trova nella lunetta del portale di entrata della chiesa agostiniana di santo Stefano ad Empoli. La lunetta presenta tracce parziali, ma ancora ben leggibili, di un affresco che raffigura la Vergine tra i santi Stefano ed Agostino. La chiesa, di costruzione gotica, ha un portale principale dove, ancora oggi, sul lato esterno delle bussole, si legge l'anno di fabbricazione, il 1493. Ed è presumibilmente a questa data che va riferito l'affresco.

Agostino è stato dipinto a sinistra, vestito da vescovo, con la mitra in testa e nella mano destra il bastone pastorale. Il suo viso esprime una forte personalità, con lo sguardo attento che si rivolge alla Vergine e al Bambino. La Vergine ricambia lo sguardo ad Agostino, dalla folta barba che gli copre il viso, mentre il Bambino, in grembo alla vergine si rivolge a Stefano.

Il giovane santo ha un atteggiamento intimista, raccolto, pensoso, con un nimbo sopra il capo. Con la mano destra regge un ramo di palma, simbolo del suo martirio.

La secolare chiesa di santo Stefano degli Agostiniani, che gli empolesi chiamiamo semplicemente "S. Agostino", si presenta al visitatore con pregevoli opere d'arte e architetture che sono sopravvissute ai danni bellici. Attualmente la chiesa è in custodia alla Veneranda Arciconfraternita della Misericordia di Empoli che consente l'apertura al pubblico dell'edificio in determinate occasioni. L'architettura odierna mantiene la struttura originaria a tre navate: nel corso dei secoli sono state apportate alcune modificazioni che riguardano soprattutto gli interni delle cappelle, ornate e decorate con elementi barocchi che si sono sovrapposti alle retrostanti aperture tardogotiche trilobate, di cui fortunatamente rimangono alcune tracce.

Secondo quanto attesta il prete veneziano Giuseppe Cappelletti, autore del libro "Le chiese d'Italia", scrive che "... (gli agostiniani) sino dal secolo XIII avevano convento nel sobborgo occidentale di Empoli, contiguo alla distrutta chiesa di S. M. Maddalena”. E in effetti fuori dalla cinta muraria di Empoli, poco lontano dal lato occidentale delle mura, gli Agostiniani, nel 1291, possedevano già un loro convento.

Questa chiesa conventuale conserva numerose opere d'arte come la lunetta della Vergine col Bambino di Masolino. Degli affreschi nella Cappella della Nunziata, commissionati allo Starnina agli inizi del Quattrocento, resta un frammento di S. Jacopo. Sull'altare della Cappella del SS. Sacramento, dal 1505 Oratorio della Compagnia della Croce, si poteva ammirare la Deposizione del Cigoli di cui oggi si può vedere solo una copia. Domenico Cresti, detto il Passignano ha dipinto una pregevole tela che raffigura l'Adorazione dei pastori, che si trova nella Cappella del Presbiterio.