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PITTORI: Antonio da Fabriano

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANTONIO DA FABRIANO

1440-1450

Napoli, chiesa di San Giovanni a Carbonara, cappella Caracciolo del Sole

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco che ci raffigura sant'Agostino si trova in una delle finte nicchie vicino ai finestroni della cappella Caracciolo del Sole. Questa cappella fu voluta nel 1427 come cappella gentilizia di famiglia da Sergianni Caracciolo (1372-1432), gran siniscalco del Regno di Napoli e amante della regina Giovanna II (1414-1435), assassinato nel 1432 da una congiura di palazzo a Castel Capuano ordinata probabilmente dalla stessa regina. La cappella ha una forma a pianta ottagonale con volta suddivisa in otto costoloni che si prolungano fino ai pilastri.

Gli affreschi che decorano le pareti risalgono alla prima metà del Quattrocento e sono costituiti da tre cicli di autori diversi: quello con le Storie della Vergine, furono dipinte da Leonardo da Besozzo, quello sulle storie eremitiche, da Perinetto da Benevento, e infine quello con le figure di santi, sono opera di Antonio da Fabriano.

Le cinque pareti anteriori della cappella accolgono, nella seconda e terza fascia superiore, grandi figure di santi e apostoli, la cui pittura viene attribuita ad Antonio da Fabriano, allievo del Besozzo. Le immagini sono racchiuse in riquadri rettangolari allungati verticalmente: si tratta certamente di una soluzione adottata per superare il problema delle finestre monofore, che caratterizzano questo lato della cappella. Tra queste figure sono infine presenti anche due vir illustris (uomini illustri) con abiti cavallereschi, posti nei riquadri inferiori alle spalle del monumento funebre a Sergianni. Il ritratto di Agostino ce lo presenta con il saio dei monaci eremitani sotto il piviale episcopale. Questo particolare compare frequentemente nelle raffigurazioni del santo in ambito agostiniano ed è un chiaro riferimento ai monaci che hanno retto la chiesa, il luogo per eccellenza in Napoli della presenza in città degli agostiniani.

Nella mano sinistra regge un libro chiuso, mentre con la destra scosta leggermente il piviale. In testa Agostino porta una mitra, che circondata dal nimbo dei santi. Il volto esprime una persona anziana con una folta barba bianca, il cui aspetto è stato deteriorato dall'incuria del tempo. La nicchia si chiude in alto con una tonda conchiglia di gusto architettonico prettamente rinascimentale.

 

 

Antonio da Fabriano

E' stato un pittore quattrocentesco, che ha lavorato forse a Fabriano e a Sassoferrato. Il suo stile ha assorbito elementi nordici, che gli sono derivati da un'educazione ricevuta nei centri di cultura ispano-fiamminghi dell'Italia meridionale. Con l'avanzare degli anni si avvicinò allo stile rinascimentale, ispirandosi a Piero della Francesca, a Jacopo Bellini e all'arte veneta. La sua inclinazione allo studio dell'arte gli ha permesso di produrre vari scritti di carattere storiografico. Fra le sue opere meglio conosciute ed apprezzate ricordiamo un celebre San Girolamo nel suo Studio (1451), un Crocifisso (1452) e un trittico raffigurante san Clemente.