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PITTORI: Francesco Raibolini detto il Francia

gostino vescovo e santi con la Vergine in trono

Agostino vescovo e santi con la Vergine in trono

 

 

FRANCESCO RAIBOLINI detto il FRANCIA

1490-1499

Bologna, Pinacoteca Nazionale

 

Agostino vescovo e santi con la Vergine in trono

 

 

 

 

Raibolini fu pittore e orafo italiano (Bologna 1450 ca. - 1517). Scarsamente documentata è la sua attività di orafo (gli sono attribuite due Paci d'argento della Pinacoteca Nazionale di Bologna) e poco chiara è la sua formazione, che dalle opere più antiche, quali la Crocifissione delle collezioni comunali di Bologna, sembra legata allo studio dei ferraresi, di Ercole de' Roberti e di Lorenzo Costa, entrambi attivi a Bologna. La sua precoce inclinazione per un equilibrato ritmo compositivo rivela però evidenti contatti con la pittura toscana contemporanea. Nelle opere che si scalano nell'ultimo decennio del Quattrocento, dalla Pala Feliciani (1494, Bologna, Pinacoteca) a quella per la cappella Bentivoglio in S. Giacomo Maggiore (1499), il suo stile è ormai fissato nel perseguimento di un timido classicismo, o piuttosto di un sereno purismo con esiti in certo modo paralleli a quelli del Perugino, il cui influsso è infatti avvertibile in alcune opere (Madonna del Roseto, Monaco, Alte Pinakothek; Annunciazione e Santi, 1500, Bologna, Pinacoteca).

Volto a soddisfare le esigenze di una patetica devozione domestica, questo stile non ebbe sostanziali varianti per tutto l'arco della carriera dell'artista. Il Francia tenne una feconda scuola, dalla quale uscirono i suoi figli Giacomo (1487-1540) e Giulio (morto nel 1557), che seguirono i modi paterni, mantenendo un dignitoso livello qualitativo.

In questa opera Raibolini affronta un tema caro alla iconografia agostiniana e cioè la devozione alla Vergine che in questo caso è raffigurata in trono con in braccio il Bambino attorniata da santi.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)

 

 

Francesco Raibolini

Francesco Raibolini (1450 - 1517), soprannominato il Francia, fu un pittore italiano, orafo e medaglista di Bologna, e per un certo periodo di tempo anche direttore della zecca della città. Dipingeva nella stessa bottega di Marco Zoppo e abbiamo notizie della sua attività dal 1486. La sua prima opera conosciuta è la Madonna Feliciani, che è firmata e datata 1494. Ha lavorato in collaborazione con Lorenzo Costa, e nella fase di crescita artistica è stato influenzato da Ercole de' Roberti e dallo stile di Costa. Nel 1506 Francia diventa pittore di corte a Mantova e subisce l'influenza più del Perugino e di Raffaello. Nella maturità a sua volta ha formato la sensibilità di nuovi pittori fra cui Marcantonio Raimondi e molti altri artisti. Ha insegnato a Raimondi l'arte dell'incisione così bene che presto, secondo Vasari, superò il maestro. Ebbe i figli Jacopo Francia e Giulio Francia che furono a loro volta degli artisti.