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PITTORI: Gandolfino da Roreto

La Vergine in trono con il Bambino e santi

La Vergine in trono con il Bambino e santi

 

 

GANDOLFINO DA RORETO

1496

Asti, chiesa di S. Maria Nuova

 

La Vergine in trono con il Bambino e santi

 

 

 

 

Nella chiesa di S. Maria Nuova ad Asti si conserva sull'Ancona dell'abside una interessante tela di Gandolfino da Roreto, o d'Asti, che fu dipinta nel 1496, che raffigura Maria in trono con il Bambino e Santi, fra cui, sulla sinistra, sant'Agostino. Nella stessa chiesa si può ammirare un'altra tavola dello stesso autore che raffigura l'Adorazione dei Pastori. L'opera di Gandolfino nella sua impostazione segue i canoni stilistici ed estetici del tardo Quattrocento. La Vergine è assisa in trono con in braccio il Bambino. Ai suoi lati se ne stanno in piedi alcuni santi, fra cui Agostino. Ai piedi degli scalini suonano tre angeli musicanti.

La presenza di Agostino nella composizione di Gandolfino è giustificata dalla storia della chiesa: la primitiva chiesa di S. Maria Nuova costruita probabilmente nell'anno 886, fu eretta a parrocchia nel 1132 e affidata ai Canonici Regolari di S. Agostino, soprannominati Mortariesi. Ai Martoriesi il 4 marzo 1474 subentrarono i Canonici Lateranesi: tutti seguivano la regola Agostiniana. Vicino alla chiesa esisteva anche un monastero dove risiedevano i monaci agostiniani che svolgevano servizio in città.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)