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PITTORI: Pietro di Mazzaforte

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

PIETRO DI MAZZAFORTE

1460-1470

Montefalco, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Nella seconda campata della navata destra della chiesa di sant'Agostino a Montefalco sulla parete si trova questo grandioso affresco che

sviluppa un finto polittico con la Madonna col Bambino in trono fra i Santi Severo, Paolo, Pietro e Fortunato, opera di Jacopo Zabolino di Vinciolo.

Al di sopra vediamo una drammatica Crocifissione di un sorprendente verismo e nella volta i resti dei Quattro Dottori. Nella lunetta dell'arco di volta soprastante è riconoscibile una notevole raffigurazione di Agostino che sta scrivendo sopra un libro aperto.

Il santo indossa i paramenti episcopali con in testa la mitra, tuttavia è ben visibile la tunica nera dei monaci eremitani agostiniani che si riconducono a lui come padre fondatore e di cui seguono la regola.

Nel sottarco riscontriamo la presenza dei santi Giovanni Battista, Caterina d'Alessandria, Cristo giudice, Chiara da Montefalco, e Cristo crucigero: il complesso imita quello realizzato dal Gozzoli nella cappella di San Girolamo inella chiesa di san Francesco ed è attribuibile ad un pittore che pure ha lavorato parecchio in quella chiesa e che probabilmente va identificato con il folignate Pietro di Mazzaforte. Questo artista venne aiutato nella realizzazione di questa commissione dall'Alunno, cui sembrerebbe di poter attribuire alcune parti, fra cui la Crocifissione. L'intero complesso è databile al periodo 1460-1470.

Fino al 1275 i frati agostiniani erano presenti a Montefalco presso la distrutta chiesa di Santa Maria “de plateola“, che sorgeva presso la attuale Piazzetta Mustafà. Nel 1275 il Comune donò loro la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, lche, fra il 1279 e il 1285, venne ricostruita completamente dedicandola a sant'Agostino. Nel 1327 venne aggiunta una navata minore sul lato destro e nel 1466, sull'altro lato, fu costruito il chiostro conventuale. Dal 1978 gli Agostiniani hanno abbandonato definitivamente Montefalco.

 

Internamente la grande navata ha una copertura a capriate lignee. La navata minore, a destra, realizzata con gli ampliamenti trecenteschi presenta una serie di cappelle. Sulla contro facciata di sinistra si vede una Madonna della Misericordia di Giovanni di Corraduccio del primo Quattrocento. Sulla parete di sinistra, in una nicchia si conservano lacerti di un Presepio di Giovanni di Corraduccio e altri affreschi, fra cui una Santa Monaca, disegni floreali e uno zampognaro. Sopra si trova un grande architettura affrescata, dove è appesa una tela raffigurante una Annunciazione seicentesca. In una nicchia è conservata una statua lignea di San Nicola da Tolentino, affreschi di Bernardino Mezzastris, raffiguranti Cristo benedicente tra angeli; in alto si trova un grande affresco con Incoronazione della Vergine, attribuito ad Ambrogio Lorenzetti, mentre nella parte inferiore dell'affresco sono raffigurati i committenti e Eva, dipinta in veste di cortigiana. Fra le altre opere ricordiamo una Madonna della Cintola tra due Santi, opera del 1522, attribuita a Giovanni Battista Caporali, coetaneo e amico di Raffaello; una Madonna col Bambino fra Sant'Agostino e il Beato Angelo da Foligno, opera attribuita a Ugolino di Gisberto.

A seguire un'altra nicchia con una statua della Madonna: più in alto ciò che resta di un grande affresco raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra Santi, in basso Teoria di storpi e un'indemoniata, attribuibile al secondo Maestro di Santa Chiara.

Da una porticina sottostante si accede a un piccolo vano, ove sono visibili resti di affreschi e da una successiva porticina a sinistra del coro si accede alla spettacolare sagrestia tutta decorata da affreschi del primo Quattrocent, attribuibili al Maestro di Narni. Sulla parete sinistra è affrescata un'Edicola con vaso fiorito e vedute di paese; sulla parete di fondo l'Annunciazione; su quella destra la Crocifissione; su quella d'ingresso Veduta di città, forse la Città di Dio di Sant'Agostino; nella volta Cristo, Quattro Dottori e vari Santi.

L'arco trionfale conserva larghe tracce di affreschi: a sinistra un'Annunciazione, al centro Agnus Dei, e ancora una Natività, attribuibili al secondo Maestro di Santa Chiara. All'esterno della navata di destra si intravedono resti di affreschi, tra cui un'Annunciazione mentre nella prima campata sopravvive un bel Volto di Madonna di Francesco Melanzio.

A destra della porta principale, nella parete di fondo sono conservati altri affreschi, si riconoscono una Madonna del Latte, di seguito Santa Monica e in basso Santa Chiara da Montefalco.

 

 

Pietro di Giovanni Mazzaforte

Figlio del pittore Giovanni di Corraduccio Mazzaforte, nacque a Foligno. La sua attività è ben documentata dal 1404 al 1463. Pietro esprime uno stile che ha tendenze neo-gotiche e moderatamente aperto al gusto del tardo-gotico. Il suo dipingere è stato certamente influenzato dalle tendenze artistiche orvietane. Ha tuttavia intrattenuto rapporti con l'arte senese e con Carlo da Camerino. Viene ritenuto il maestro di riferimento della Scuola Foligno nel Quattrocento. Niccolò Alunno, che ne sposò l'unica figlia, era uno dei suoi allievi, con cui collaborò strettamente.