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PITTORI: Antonio da Monteregale

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANTONIO DA MONTEREGALE

1459

Castelnuovo di Ceva, chiesa di San Maurizio

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco si trova assieme a quelli degli altri Dottori della Chiesa nella cappella di san Maurizio, una chiesetta che si trova nell'area cimiteriale di Castelnuovo di Ceva. La struttura romanica del secolo XI si caratterizza per la facciata a capanna le mura in conci di pietra. L'edificio è dii piccole dimensioni e a navata unica: l'area presbiteriale è stata affrescata nel 1459 sulle pareti e sulla volta a crociera ogivale. La fascia superiore rappresenta la Crocifissione con la Vergine, san Giovanni, e la Maddalena ai lati e ai piedi della Croce. Lo sfondo è costituito da una muratura merlata con annesso un cartiglio svolazzante. La fascia inferiore si compone di due riquadri. Quello sinistro presenta all'osservatore la figura del titolare della chiesa san Maurizio a cavallo, con capelli biondi separati da un diadema, nella sua elegante armatura e vessillo crociato. Sul suo bordo bianco superiore l'iscrizione riporta "MCCCCLVIIII". Il riquadro a destra propone san Michele arcangelo con armatura, abito elegante e acconciatura ricercata, che, secondo tradizione, pesa le anime e trafigge una creatura mostruosa.

La lunetta della parete sinistra descrive, in due fasce sovrapposte, episodi della vita di san Maurizio. Le vele della volta a crociera ogivale sono separate da costoloni decorati. Tra cartigli svolazzanti e iscrizioni sono stati affrescati gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa divisi in quattro coppie accomodate su elaborati scranni. La loro identificazione è facilitata dalla presenza di scritte: san Matteo, con l'angelo, fa coppia con sant'Agostino; san Giovanni è con san Gregorio Magno papa; san Luca, con il bue, è associato a san Gerolamo; e infine san Marco è raffigurato con sant'Ambrogio.

La decorazione pittorica segue il filone figurativo piemontese che, dopo il ciclo di santa Croce a Mondovì, si amplia nella seconda metà del Quattrocento con la realizzazione di cicli di Segurano Cigna in santa Maria Maddalena di Cerisola e di santa Maria della Neve di Montanera della Stura di Demonte.

Per quanto concerne l'autore degli affreschi, la critica non è unanime nella attribuzione della paternità dei dipinti. E' stato proposto Rufino d'Alessandria ma è più probabile l'intervento di Antonio da Monteregale per il contesto decorativo.

Le figure degli Evangelisti e dei Dottori sulla volta richiamano lo stile del ciclo di Cerisola di Segurano Cigna e agli affreschi di Montanera dello Stura di Demonte assai vicini alla maniera di questo artista.

Il nostro S. augustinus sta seduto su un'ampia panca nel suo studio e si trova davanti uno scrittoio e un leggio di notevoli dimensioni. Lo scrittoio presenta alcune fessure da dove sporgono libri. Il santo è intento a sfogliare delicatamente un libro aperto sul leggio. Con la mano sinistra regge il calamaio e una penna assieme a un blocco di fogli di un cartiglio. Indossa le vesti episcopali, con in testa la mitra avvolta dal nimbo dei santi. La nera tunica dei frati agostiniani spicca nettamente per ricordare al fedele che Agostino è il fondatore dell'Ordine agostiniano. Il suo viso, con una moderata barba bianca, esprime grande maturità e saggezza.