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PITTORI: Pinturicchio Bernardino

San Girolamo nello studio con sant'Agostino

San Girolamo nello studio con sant'Agostino

 

 

PINTURICCHIO BERNARDINO

1478-1479

Roma, chiesa di S. Maria del Popolo, cappella di S. Girolamo

 

San Girolamo nello studio con sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto di Pinturicchio fu eseguito a fresco sul finire del Quattrocento per la cappella di san Gerolamo nella chiesa di S. Maria del Popolo a Roma. La decorazione della Cappella fu commissionata da Domenico della Rovere cardinale dal 1478 ed esponente di primo piano nella Curia romana. L'affresco costituisce  la prima opera nota di Pinturicchio a Roma. Nelle lunette della volta sono raffigurati vari episodi della vita di san Gerolamo. Nella quarta lunetta il soggetto che viene raffigurato è san Girolamo nello studio che ha di fronte a sé con sant'Agostino a sua volta nello studio intento a scrivere. Agostino indossa i paramenti episcopali sotto cui si vede la veste eremitana e la cocolla sulle spalle. Più che all'episodio leggendario del sogno di Agostino, in cui Gerolamo morente gli indica i misteri dell'aldilà, in questo caso il pittore pare voglia riferirsi al fecondo e per certi versi tumultuoso scambio di lettere fra i due grandi Dottori della Chiesa. Gerolamo se ne sta, come eremita, in una specie di caverna, seduto se un semplice giaciglio di paglia. Dirimpetto Agostino, se ne sta nel suo studio, vestito come vescovo, ma con la cocolla dei monaci agostiniani, come ci si può aspettare in una chiesa retta degli eremitani. Varie persone fanno da corollario alla duplice scena partecipando a vario titolo, sia osservando, sia discutendo. Nel mezzo si apre un profondo squarcio con un paesaggio tipicamente quattrocentesco.

Dal 1250 la chiesa di S. Maria del Popolo è retta dagli Agostiniani, dapprima quelli della Tuscia e poi, dal 1472, quelli della Congregazione Lombarda. Cappella di san Girolamo, o Cappella del Presepio, fu fatta erigere dal cardinale Domenico Della Rovere tra il 1488 ed il 1490. Gli affreschi che descrivono la vita del santo sono di Tiberio d'Assisi; la Natività con san Girolamo dell’altare è del Pinturicchio; nella cappella si trovano le tombe dei cardinali Giovanni de Castro (morto nel 1506) e Cristoforo (morto nel 1478) e Domenico della Rovere. La volta in origine era decorata con preziosi motivi all'antica, poi fu ricoperta da un fondo blu con stelle dorate a causa del cattivo stato. Nelle lunette si trovano cinque affreschi con Storie di san Girolamo, staccati e trasferiti su tela durante le modifiche settecentesche. Le scene sono: San Girolamo disputa della verginità di Maria con l'eretico Elvidio, San Girolamo penitente nel deserto, San Girolamo toglie la spina al leone, San Girolamo nello studio con sant'Agostino e la Morte di san Girolamo.

 

 

Bernardino di Betto detto il Pinturicchio

Bernardino di Betto (1454-1513), detto il Pinturicchio, o anche Sordicchio, per una certa sua sordità, è nativo di Perugia. Forse fu allievo di Fiorenzo di Lorenzo, ancora giovanissimo diventa collaboratore del Perugino, di pochi anni più anziano di lui, con il quale lavora nel 1473 alla decorazione di due riquadri degli sportelli del Gonfalone di San Bernardino. Nel 1502 si trasferisce a Siena, dove lavora alle Storie di Pio II nella Biblioteca Piccolomini, annessa al Duomo, ultima sua impresa pittorica prima della morte.