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PITTORI: Miniaturista tedesco

Sant'Agostino

Sant'Agostino

 

 

MINIATURISTA TEDESCO

1470

Monaco, Biblioteca Università, codice Defensorium inviolatae virginitatis Mariae

 

Sant'Agostino

 

 

 

Questa immagine miniata raffigura sant'Agostino e si trova nelle pagine iniziali dell'opera di Franciscus de Retza conosciuta come Defensorium inviolatae virginitatis Mariae, pubblicata nel 1470.

Oltre ad Agostino sono raffigurati anche gli altri Dottori della Chiesa Ambrogio, Gerolamo e Gregorio Magno.

Come gli altri Dottori della Chiesa Agostino è qui raffigurato al suo tavolo di lavoro. Curiosamente non indossa i paramenti episcopali a differenza di Ambrogio, Gerolamo e di papa Gregorio Magno. Indossa piuttosto un lungo abito a bottoni che gli copre anche le braccia e tutto il resto del corpo. In testa porta uno stranissimo copricapo da cui fuoriescono delle ciocche di capelli. Attorno al capo si nota il nimbo simbolo dei santi. Il volto ha un aspetto decisamente giovanile e ha lo sguardo intensamente rivolto al libro che sta sfogliando sul tavolo. Quest'ultimo ha una forma singolare, con due sole gambe e gli spigoli arrotondati a quarto di cerchio. La sedia su cui sta seduto ha un aspetto familiare, quasi casalingo. la scena si svolge in una camera decisamente spoglia di arredi e di oggetti.

 

Di Franciscus de Retza si conoscono varie opere fra citiamo la De Generatione Christi, sive Defensorium inviolatae virginitatis Mariae (1485), la Defensorium inviolatae perpetuaeque virginitatis Mariae (1483), la Comestorium vitiorum (1470) e la De Generatione Christi, sive Defensorium inviolatae virginitatis Mariae (1470).

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria.