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PITTORI: Maestro di Seckau

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI SECKAU   

1420

Berlino, Bode Museum

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Alta 126 cm, larga 64 e profonda 34 cm, la statua pesa ben 31 Kg. Questa statua realizzata in legno di Tiglio e abete rosso è in gran parte originale e venne eseguita da un maestro scultore tirolese verso il 1420. Fu realizzata probabilmente per una grande Pietà che si trovava nella basilica di Seckau., retta a quel tempo da monaci agostiniani.

Il santo indossa i paramenti episcopali con in testa una originale mitra, senza particolari simboli, ma con una elegante presenza di addobbi ai bordi.

Il santo è seduto su uno scranno e regge sulle ginocchia un libro voluminoso semiaperto con la mano sinistra. La dinamicità del corpo e dei panneggi esalta la vivacità della composizione, tutt'altro che statica. La superficie ha mantenuto ancora i colori e la cromaticità iniziale. Il volto di Agostino è molto espressivo con i due occhi rivolti verso il basso che interagiscono efficacemente con la forma della bocca e delle labbra. Agostino ha un aspetto ancora giovanile con barba e baffi neri che gli coprono elegantemente le guance. L'espressione del viso esprime stupore e meraviglia, quasi fosse in uno stato di estasi.

La basilica di Seckau fa parte del monastero che fu fondato nel 1142 da monaci agostiniani provenienti dalla già esistente comunità di Sankt Marein ai Knittelfeld. Il monastero cadde in rovina e fu abbandonato nel 1782.

Nel 1883 il monastero fu ricostruito dai Benedettini provenienti della arciabbazia di Beuron che avevano dovuto abbandonare in seguito campagne della Kulturkampf. Nel 1940 i monaci furono arrestati e gli edifici confiscati dalla Gestapo. I monaci riuscirono a tornare solo nel 1945. L'abbazia fa parte della Congregazione di Beuron che a sua volta appartiene alla più ampia Congregazione benedettina. La chiesa abbaziale è una una basilica in stile romanico edificata tra il 1143 e il 1164. Per secoli è stata il luogo di sepoltura degli Asburgo dell'Austria Interiore. Dal 1930 è insignita del titolo di  basilica minore.

 

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6