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PITTORI: Antonio Sparapane

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANTONIO SPARAPANE

1493

Norcia, chiesa di San Salvatore in località Campi

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La pittura di questi affreschi con i quattro Dottori della Chiesa è opera di Antonio Sparapane, che li dipinse per la chiesa

di San Salvatore, anticamente detta pieve di Santa Maria, che si trova a Campi frazione di Norcia. La chiesa sorgeva addossata al cimitero del paese, nei pressi della sorgente del torrente Campiano. Purtroppo l'edificio è completamente crollato durante i terremoti del 26 e 30 ottobre 2016.

L'Iconostasi era composta da un arco trionfale a tre fornici poggiate su due colonnine tortili ottagonali con capitelli a foglia d'acanto. Inizialmente dipendente dalla vicina abbazia di Sant'Eutizio, fu fatta costruire dai monaci benedettini nell'anno "del Signore 1463, al tempo del santissimo, in Cristo padre nostro, Signore Pio Papa II", come riportava un'iscrizione. L'anno seguente venne decorata dai medesimi pittori che lavoravano a Visso e Norcia a quell'epoca. Si tratta di Giovanni e Antonio Sparapane, pittori norcini, padre e figlio: la loro presenza è attestata da un'altra iscrizione in cima all'arco centrale. I due artisti dipinsero l'Annunciazione, la Pietà, le donne al sepolcro e la Resurrezione. Negli archetti affrescarono gli Apostoli e la Madonna con Bambino. La decorazione della parte inferiore fu invece eseguita da Nicola da Siena, di si conservava firma e data sotto un frammento della Madonna in trono assieme a Domenico di Jacopo da Leonessa nel 1466.

Suoi erano gli affreschi della volticina di destra con gli Angeli recanti i simboli della Passione e il Cristo della Messa di S. Gregorio. Sul lato corto i Dottori della Chiesa Gerolamo, Gregorio Papa, Ambrogio e Agostino furono dipinti nel 1493 dopo l'aggiunta della seconda navata.

Agostino è qui raffigurato come monaco agostiniano, con la nera tunica, mentre seduto allo scrittoio, sta scrivendo su una pergamena che deborda dallo scrittoio. L'iconostasi, grazie a una scaletta in pietra, permetteva di accedere al piano superiore che custodiva un grande Crocifisso ligneo, che il popolo riteneva miracoloso. Dietro al crocifisso esisteva un vasto affresco datato 1446, riemerso dopo il terremoto del 1979, che fungeva da sfondo. Tema centrale di questa pittura era la Madonna e San Giovanni evangelista con Angeli che raccolgono il sangue di Gesù nei calici e si squarciano le vesti dal dolore.

 

 

Antonio Sparapane di Norcia

Gli Sparapane di Norcia furono una famiglia di almeno tre generazioni di artisti attivi tra XV e XVI secolo su tutto il territorio della Valnerina. La loro attività si colloca nell'orizzonte artistico della cultura figurativa umbra rinascimentale, da cui furono influenzati. Loro opere ed affreschi sono conservati a Norcia, a Campi, a Serravalle, a Preci, a Tuscania e nel territorio di Visso. I pittori Giovanni e Agostino Sparapane, vissuti nel Quattrocento, sono stati i capostipite di due rami della stessa famiglia, e costituirono una bottega con i loro figli: Antonio figlio di Giovanni, e Pietro figlio di Agostino, autore insieme al padre degli affreschi tardo Quattrocenteschi della pieve di Fematre.

Nel Cinquecento Francesco, Girolamo e Vincenzo Sparapane, figli di Pietro, continuarono nell'attività della famiglia.