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PITTORI: Maestro tedesco

Torchio mistico con i Dottori della Chiesa

Torchio mistico con i Dottori della Chiesa

 

 

MAESTRO TEDESCO

1450-1480

Steeg, chiesa di sant'Anna

 

Torchio mistico con i Dottori della Chiesa

 

 

 

Le origini della chiesa protestante di Sant'Anna risalgono all'inizio del XIV secolo. La sala irregolare a due navate è un edificio particolarmente disadorno. Vi si conservano diversi affreschi quattrocenteschi di un anonimo frescante tedesco databili alla seconda metà del Quattrocento. Fra questi di particolare interesse è la scena del Torchio mistico con la presenza dei Dottori della Chiesa. L'affresco misura 2 m. x 2,76 e costituisce uno dei frequenti esempi che si sono diffusi nelle aree di lingua tedesca nel corso del XV secolo, che raffigurano l'iconografia del Torchio mistico. Nella fascia superiore è rappresentata l'Annunciazione, con al centro la figura di Dio Padre, da cui partono i raggi dello Spirito Santo in direzione della Vergine. A un livello inferiore troviamo le personificazioni dei simboli degli evangelisti che, al posto degli usuali sacchi di frumento, inseriscono nella macina dei lunghi cartigli. Le loro iscrizioni oggi sono praticamente illeggibili, ma il loro testo può essere ricostruito grazie ad una tavola con il medesimo soggetto conservata ad Erfurt. La mola azionata dagli apostoli, mentre alla fine del processo sono stati disposti i Dottori della Chiesa che tengono il calice con l'ostia. Agostino è il vescovo di sinistra, distinguibile da Ambrogio, nella parte opposta, grazie al lungo filatterio su cui si legge il suo nome e che doveva riportare il testo AUGUSTINUS [SUPER] UP IOHANNEM ALI[UD EST VERBUM DEI] ALIUD HOMO [SED] VERBUM CARO FACTUM [EST] (In Io. Ev. Tr. 124).

 

L'immagine del "Torchio Mistico" o di "Cristo pigiatore" ha una lunga storia. Possiede un carattere allegorico per cui Cristo è il frutto che va pigiato, il succo ricavato, in realtà il suo sangue, è la bevanda di redenzione per i peccati dell'uomo. Dal catino che raccoglie il sangue parte la linea che accompagna la sofferenza del peccato fino alla pressa del sacrificio di Gesù. La figura centrale di Cristo è accompagnata, ai lati, da altre immagini di sofferenza dell'uomo, assimilabili alla condanna di Gesù, ricordata dalla corona di spine, insieme ad altri strumenti di tortura e di prigionia quali la sedia con le catene e i ceppi. La lunga storia di questa particolare iconografia nasce nel Medioevo, con attestazioni risalenti al IX secolo. All'origine vi erano la raffigurazione della vite e del grappolo. La visualizzazione di Cristo nella pressa si diffonde invece dal XII secolo e con maggior realismo, e sempre più esplicitamente, Gesù viene dipinto mentre trasuda sangue sotto la pressione del torchio almeno dal XIV secolo. L'ispirazione all'immagine è tratta dal testo d'Isaia (63, 3): "Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati con sdegno. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti."

 

Fu proprio il vescovo di Ippona (con altri, come ad esempio Tertulliano) che, meditando questo passo, paragonò il torchio alla croce dove Cristo era stato premuto da solo, per la salvezza di tutti. Spetta a sant'Agostino infatti il collegamento tra questo brano d'Isaia e il grappolo meraviglioso del libro dei Numeri (13, 23)

"Tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga."

Nelle Esposizioni sui Salmi il commento è esplicito:  "Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono. / Nell'ora della paura io in te confido leggiamo "... Perché è tenuto nel torchio il suo corpo, cioè la sua chiesa. Che significa " nel torchio" ? Nelle angustie. Ma ben fecondo è questo essere spremuti nel torchio. Finché è sulla vite, l'uva non subisce pressioni: appare intera, ma niente da essa scaturisce. La si mette nel torchio, la si calpesta e schiaccia; sembra subire un danno, invece questo danno la rende feconda, mentre al contrario, se le si volesse risparmiare ogni danno rimarrebbe sterile. Orbene tutti i santi che soffrono persecuzioni da parte di coloro che si sono allontanati dai santi, stiano attenti a questo salmo e vi riconoscano sé stessi ... Il primo grappolo d'uva schiacciato nel torchio è Cristo. Quando tale grappolo venne spremuto nella passione, ne è scaturito quel vino il cui calice inebriante quanto è eccellente!

AGOSTINO, Esposizione sui Salmi, 55, 3-4