Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro Vita della Vergine

PITTORI: Maestro Vita della Vergine

Agostino cardioforo con i santi Uberto, Ludger e Maurizio

Agostino cardioforo con i santi Uberto, Ludger e Maurizio

 

 

MAESTRO DELLA VITA DELLA VERGINE

1480-1490

Londra, National Gallery

 

Agostino cardioforo con i santi Uberto, Ludger e Maurizio

 

 

 

La tavola conservata alla National Gallery di Londra raffigura quattro santi fra cui si possono distinguere Agostino, a sinistra, e quindi Uberto, Ludger e Maurizio, qui raffigurato nelle sue vesti di cavaliere.

Il pannello è stato realizzato da un pittore tedesco meglio noto come Maestro della Vita della Vergine. Questo artista prende il nome da una serie di otto pannelli che provengono da una pala d'altare smembrata, dove erano illustrate diverse scene della vita della Vergine. Di queste, la scena della Presentazione al Tempio è oggi conservata alla National Gallery di Londra mentre un altro frammento si trova nella Alte Pinakothek di Monaco. Il nostro artista era certamente uno dei principali pittori della città di Colonia nella seconda metà del Quattrocento. Il suo stile rivela varie affinità stilistiche con le opere di Dierick Bouts e Rogier Van der Weyden.

Questi intrecci suggeriscono che egli si sia formato in Olanda.

Fra le varie opere a lui attribuite nessuna è datata, tuttavia il trittico della Crocifissione presente nell'ospedale di Bernkastel-Kues sulla Mosella viene abitualmente considerato come il suo primo lavoro ed è datato 1460-1465.

 

Siamo qui in presenza di una delle prime raffigurazioni di Agostino cardioforo, un tema iconografico che avrà molta fortuna, specialmente in età barocca.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3