Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Antonio Vivarini

PITTORI: Antonio Vivarini

Santa Chiara, Cristo, San Bernardino da Siena e Sant'Agostino

Santa Chiara, Cristo, San Bernardino da Siena e Sant'Agostino

 

 

VIVARINI ANTONIO

1467

Andria, Convento di S. Maria Vetere

 

Santa Chiara, Cristo, San Bernardino da Siena e Sant'Agostino

 

 

 

Antonio Vivarini è l'autore di questo scomparto di polittico dove sono stati raffigurati vari santi, fra cui nella fascia superiore santa Chiara, il Cristo in croce, san Bernardino da Siena e sant'Agostino all'estrema destra in vesti pontificali con in mano un libro.

Il polittico proviene dal Convento di santa Maria Vetere ed è stato smembrato in vari pezzi, di cui quello in figura è conservato presso il Museo Diocesano di Andria.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Antonio Vivarini

Antonio Vivarini, è noto anche come Antonio da Murano, dal paese dove nacque verso il 1418. Probabilmente si formò alla scuola di Andrea da Murano e nella sua formazione giovanile risentì dell'influsso di Gentile da Fabriano. La sua prima opera conosciuta è datata 1440 mentre il suo ultimo lavoro, conservato a Roma, risale 1464. Lavorò sovente con Giovanni d'Alemagna, con cui iniziò la decorazione della cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova, assieme ai più giovani Nicolò Pinzolo e Andrea Mantegna. A partire dal 1450 Antonio lavorò sostanzialmente da solo o assieme al fratello minore Bartolomeo, dipingendo numerose pale d'altare e polittici soprattutto per le chiese di Venezia. il suo stile prediligeva una notevole attenzione alla cromaticità delicata e raffinata, soprattutto negli incarnati. La sua bottega fu proseguita, oltre che dal fratello Bartolomeo, anche dal figlio Alvise. Si ritiene che sia morto a Venezia dopo il 1476 e prima del 1484.