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PITTORI: Anonimo di Bisceglie

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANONIMO DI BISCEGLIE

XVII secolo

Bisceglie, chiesa di S. Agostino

 

Agostino, Monica e la Madonna della Cintura

 

 

 

Il quadro su tela si trova in una cappella della chiesa di S. Agostino a Bisceglie. Raffigura un episodio devozionale leggendario assai caro alla spiritualità agostiniana e cioè il dono della cintura da parte della Vergine ai santi Agostino e Monica.

Nella raffigurazione di Bisceglie il pittore ha posto Agostino e Monica ai piedi della Vergine che reca in braccio il Bambino, mentre sono nell'atto di ricevere una cintura, simbolo anche dell'Ordine agostiniano. Sia Monica che Agostino sono vestiti con la cocolla nera dell'Ordine. Ai piedi di Agostino sono riposti i simboli della sua dignità episcopale. Ai suoi piedi è disteso un uomo che mette una mano sopra un libro: è la scena simbolica che indica in Agostino il fustigatore degli eretici. Agostino con la mano sinistra accoglie la cintura dal Bambino mentre con la destra regge un libro aperto. Il suo vivo ha una folta barba ed un aspetto piuttosto giovanile.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.