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PITTORI: Gaspar de Crayer

La Vergine, Agostino e santi

La Vergine, Agostino e santi

 

 

GASPAR DE CRAYER

1646

Monaco, chiesa dei Teatini

 

La Vergine, Agostino e santi

 

 

 

Questo dipinto venne realizzato da Gaspar de Crayer nel 1646 per la chiesa degli agostiniani di Bruxelles. Oggi l'opera si trova nella chiesa di san Gaetano o dei Teatini a Monaco di Baviera.

L'Alte Pinakpthek di Monaco ne conserva uno schizzo quadrettato, dove appaiono alcune piccole differenze, come la posizione di Nicola da Tolentino, dietro sant'Agostino, visto di fronte, mentre nel dipinto definitivo è rappresentato di profilo. Il gruppo della Vergine e di Gesù Bambino è ispirato al modello di Rubens nella chiesa di sant'Agostino ad Anversa ed è allo stesso tempo assai vicino ad un altro quadro di Crayer dal titolo "La Vergine che offre il santo rosario a san Domenico in presenza di altri santi" dipinto nel 1641 per la chiesa francescana di san Nicola a Valenciennes. Infine De  Crayer ha dipinto nella chiesa degli agostiniani di Gand un bel san Nicola che celebra la Messa per le anime del Purgatorio.

Nella tela di Crayer Agostino è raffigurato a destra sopra uno scranno mentre si rivolge a Cristo  che regge la croce. Agostino indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano sinistra. Il volto ha un aspetto giovanile con una folta barba nera e uno sguardo significativamente rivolta all'immagine del Cristo.

 

La chiesa e il convento dell'Ordine dei Teatini furono edificati dal principe elettore Ferdinando e della moglie Enrichetta Adelaide di Savoia. Nel 1663 vennero avviati i lavori dal padre teatino padovano Antonio Spinelli su progetto del bolognese Agostino Barelli. La basilica ha una pianta a croce latina divisa in tre navate. Il comasco Giovanni Niccolò Perti iniziò la decorazione a stucchi bianchi con l'aiuto di Giovanni Antonio Viscardi e Abraham Leuthner. Nel 1674 venne iniziata la costruzione della cupola, che fu portata a termine fra il 1676 e il 1678. Cento anni dopo l'inizio dei lavori l'architetto di corte François de Cuvilliés il Vecchio fu chiamato da Massimiliano III di Baviera per concludere la facciata, che venne terminata fra il 1765 e il 1768, in stile tardo barocco. Nelle quattro nicchie hanno trovato posto le statue di San Gaetano, di San Ferdinando, di Santa Adelaide e di San Massimiliano.

 

 

Gaspard de Crayer

Gaspard de Crayer, fu un pittore barocco fiammingo, nato ad Anversa nel 1584 e morto a Gand nel 1669. Era un allievo di Raphael van Coxcie, ma rapidamente superò il maestro tanto da venir nominato pittore di corte dei Paesi Bassi a Bruxelles. Gli venne assegnata una pensione considerevole e iniziò a lavorare nelle chiese e nelle strutture pubbliche di quella città. Si trasferì quindi a Gand, dove produsse notevoli e importanti opere celebrate dai suoi contemporanei. Della sua opera "il centurione e Cristo", dipinta per il refettorio della abbazia di Afflinghem, Rubens disse: "Crayer, nessuno lo sorpasserà". Era uno dei pittori fiamminghi più eminenti e, quantunque non molto creativo, era un disegnatore perfetto e possedeva una eccellente cromia. Le sue composizioni sono semplici, corrette, dal colore libero e fresco, paragonabili soltanto a quelle di Van Dyck.

In molte sue opere importanti ha impiegato gli aiuti De Vadder ed Achtschellinck soprattutto per colorare i paesaggi. A sé riservava la composizione e le figure. Il suo lavoro più famoso è "la morte della Vergine" a Madrid mentre il suo ritratto più noto è quello dell'infante cardinale Ferdinando, il fratello del re della Spagna, sopra a un cavallo. Ci sono varie sue pitture a Bruxelles, tre a Gand, una ad Anversa ed altre a Amsterdam, Monaco di Baviera, Nancy, a san Pietroburgo, Rotterdam e quest'opera con sant'Agostino a Parigi. La scena vede la Vergine seduta in trono con il Bambino ai cui piedi stanno i santi Domenico, Antonio, Agostino, Monica, Dorotea e Barbara. Agostino, vestito da vescovo, in ginocchio, offre il suo cuore fiammante. Crayer fu ritratto da Van Dyck, la cui opera fu ripresa in una incisione da Pontius.