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PITTORI: Scuola di Cuzco

Agostino scrive libri e trattati ispirato da Dio

Agostino scrive libri e trattati ispirato da Dio

 

 

SCUOLA DI CUZCO

XVII secolo

Cuzco

 

Agostino scrive libri e trattati ispirato da Dio

 

 

 

A Cuzco vive una comunità di agostiniani che abita il convento dedicato a Fray Diego Ortiz, un monaco martirizzato ai primordi della colonizzazione spagnola in Sudamerica.

Attualmente gli agostiniani italiani si occupano delle missioni sulle Ande della zona dell'Apurimac (Vicariato de san Agustin de Apurimac); i missionari agostiniani spagnoli della Provincia delle Filippine lavorano nelle missioni della selva amazzonica di Iquitos, a nord-est (Vicariato di Iquitos); gli americani della Provincia di Chicago sono a Trujillo (Vicariato di Chulucanas), mentre a Lima ha sede la provincia propriamente peruviana (Provincia de Nuestra Senora de Gracia).

 

L'anonimo pittore ci raffigura Agostino nel suo studio intento a scrivere una della sue opere. Il santo, vestito da monaco, ma con le insegne episcopali sul tavolo, ha un aspetto giovanile e volge lo sguardo verso l'alto dove una luce gli colpisce il viso. I raggi nascono direttamente da una colomba che volteggia in alto in mezzo a una nuvola: è il simbolo dello Spirito Santi che guida il pensiero di Agostino.

La scena si svolge in uno studio-biblioteca dove una grande quantità di libri sembra abbracciare ed avvolgere Agostino.

I missionari Agostiniani, al loro arrivo, si dedicarono al compito di confrontare e contrapporre le divinità locali a Cristo, Maria e i Santi, per trovare una reciproca identificazione, determinando il consolidarsi di una simbologia ambivalente nelle opere d'arte del mondo andino. In questo modo e allo stesso tempo, si permise il mantenimento dei miti religiosi originali, determinando la creazione di una precisa iconografia locale. La cultura Indigena, attraverso le opere d'arte prodotte dalla Scuola di Cuzco, riuscì ad inserirsi nello schema occidentale, attraverso queste espressioni formali è sopravvissuta fino ai giorni nostri e ha mantenuto vivi gli ideali di una cultura sommersa.

L'Agostino delle Confessioni è anche poeta. Gli studiosi non hanno tralasciato d'illustrare quest'aspetto. " È il suo senso di poesia - scrive uno di essi - che dà alla realtà spirituale un volto ed una voce, alla realtà sensibile un'anima ed un palpito, sicché, mentre la prima viene accostata a noi senza perdere la sua immateriale purezza, la seconda, senza che ne abbiamo la concretezza visibile, ci si fa scala per salire a Dio ".

Ed un altro afferma che tutte le qualità di Agostino scrittore, che furono molte, non spiegano la loro efficacia " se non si tien conto della grandezza del genio poetico del figlio di Monica ". La poesia è l'espressione più alta delle vibrazioni dell'anima, spesso della mistica. Così fu per Agostino. La sua fu la poesia dell'amore, dell'amicizia, della bellezza, del bisogno di Dio, della speranza; la poesia, per dirla con un sua immagine, d'un " filo d'erba assetato ": " Non abbandonare i tuoi doni - dice egli a Dio -, non disdegnare questo tuo filo d'erba assetato".

Si sa che le Confessioni sono una lettera a Dio, nella quale Agostino narra, loda, ringrazia, adora, implora, canta; canta le profondità abissali del cuore umano e le misericordie di Dio. L'uomo e Dio: ecco i due temi sui quali tesse i tredici libri delle Confessioni. Essi, scrive rileggendoli, " lodano Dio giusto e buono per i miei mali e per i miei beni, e verso di lui sollevano l'intelligenza e il cuore degli uomini "

La lode si trasforma spesso in preghiera d'implorazione o in ascesa interiore fino alle vette più alte della contemplazione. Nelle Confessioni ci sono le pagine più affascinanti dell'esperienza contemplativa agostiniana, pagine che si collocano per la forza narrativa e mistica tra le più belle della spiritualità cristiana. Aveva ragione uno scrittore, che era insieme filosofo e poeta, di dire, riferendosi alla narrazione dell'estasi di Ostia, che è una pagina di " profonda poesia " e " una delle cose più vertiginose dello spirito ... "; con essa " nasceva per la prima volta la poesia dell'estasi, il poema della comunicazione con Dio, la vertigine sublime dell'altezza, lo stupendo ascendere dell'anima sino all'assoluto Amore ... "