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PITTORI: Galle Cornelis

Agostino cardioforo e il mistero della Trinità

Agostino cardioforo e il mistero della Trinità

 

 

GALLE CORNELIS

1619

Utrecht, Museum Catharijneconvent

 

Agostino cardioforo e il mistero della Trinità

 

 

 

Questa bella incisione di Cornelis Galle raffigura Sant'Agostino a mezzobusto con una esplosione di attributi iconografici del santo. Nella mano sinistra regge un cuore fiammante trafitto da una freccia, mentre nella destra tiene ben stretto un libro. Il suo volto, ancora giovanile e con una folta barba che gli scende sul petto, è rivolto verso il cielo dove appare un triangolo di luce simbolo della Trinità, il cui mistero Agostino non smise mai di indagare.

Il santo porta in testa la mitra episcopale, espressione della sua dignità ecclesiastica, tuttavia indossa il nero abito dei monaci agostiniani. la scena presenta come sfondo un semplice albero sperduto in un orizzonte indefinito.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

Nihilominus asserunt nonnulli viri grave (forsitan inducti verbis hisce Augustini, sageiitaveras tu Domine caritate tua cor meum etc.) non tantum spirituali vulnere seu tralaticio, verum etiam arcanis sacrorum vulnerum Iesu Christi stigmatis sanciatum Augustini cor fuisse.

CORNELIUS LANCELOTZ, Sancti Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S. R. E. doctoris vita   (Anversa 1616)

 

 

Cornelis Galle

Cornelis Galle il Vecchio (1576 - 1650) è uno dei figli, probabilmente il minore, di Filippo Galle incisore di Anversa. Cornelis ebbe come maestro nell'arte della incisione il proprio padre. Seguendo l'esempio del fratello Theodoor fece un viaggio a Roma, dove soggiornò a lungo per molti anni. In questa città migliorò sensibilmente la sua capacità nel disegnare e acquisì una appropriatezza esecutiva tale da superare notevolmente sia suo padre che suo fratello. Dopo l'incisione di diversi lavori a Roma, ritornò ad Anversa, dove proseguì l'attività di un venditore di stampe e idi incisore di piatti. Produsse molto nella sua bottega sia per i suoi concittadini sia lavorando assiduamente ai suoi disegni. Nel 1610 diventa un maestro della Gilda di San Luca di Anversa. Fra i suoi allievi va ricordato Giovanni Florimi di Siena.