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PITTORI: Luca Giordano

Agostino e il bambino sulla spiaggia

Particolare di Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

GIORDANO LUCA

1692-1700

Isbilya Casa d'Aste, Lotto n. 79 asta ottobre 2018

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

In questa tela poco conosciuta, il pittore napoletano Luca Giordano affronta il tema della Trinità in sant'Agostino con grande efficacia. Con il suo stile caratteristico, che è maturato nel periodo spagnolo quando fu chiamato da Carlo II alla corte di Madrid (1692-1702), il pittore ha realizzato l'opera con una pennellata sciolta e una forte espressività delle figure colorate. I due protagonisti, Agostino, vestito da monaco agostiniano con in testa la mitra e nella mano sinistra bastone pastorale e un grosso libro, e il bambino che gioca sulla spiaggia e alza il braccio sinistro rivolgendosi al santo, esprimono una resa delle tonalità ferma e delicata con uno splendido gioco di luce. l'opera fu dipinta probabilmente per qualche monastero agostiniano o forse per alcune serie di santi come quello eseguito per il Monastero di San Lorenzo del Escorial, di cui si conservano solo due tele.

L'opera misura 125 x 98 cm.

 

Il tema è ispirato ad una leggenda che apparve alla fine del XIII secolo. Secondo questo racconto Agostino stava camminando su una spiaggia nei pressi di Ippona o Roma e meditava sul mistero della Santa Trinità senza trovare una spiegazione razionale a questo mistero. A un certo punto incontrò un bambino che stava estraendo acqua dal mare con una conchiglia e la versava in un buco che si era aperto nella sabbia. Il santo si avvicinò e gli chiese cosa stava facendo. Il ragazzo rispose che stava cercando di mettere tutta l'acqua del mare nella sua buca. Al che il santo osservò che era impossibile. Il ragazzo replicò subito al santo ribadendo che era impossibile comprendere il mistero della Santa Trinità come era impossibile mettere il nella sua buca aperta nella sabbia. La leggenda era era molto diffusa nei conventi degli Agostiniani soprattutto durante il periodo della Controriforma. Diversi pittori, sia spagnoli che francesi e italiani, hanno dipinto autentici capolavori su questo temao.

 

Luca Giordano

Giordano (Napoli, 1634-1705) è stato attivo soprattutto a Napoli, Firenze, Madrid e Roma. Luca Giordano nacque a Napoli da Antonio, mediocre pittore, e da Isabella Imparato. I biografi del tempo riferiscono che il padre lo mandava a disegnare le opere più rare delle chiese e delle gallerie di Napoli. Infine lo condusse con sé a Roma per fargli studiare le opere classiche e quelle degli artisti insigni. Luca Giordano è conosciuto anche con il soprannome di "Luca Fa presto", che gli venne dato quando stava lavorando nella Chiesa di Santa Maria del Pianto a Napoli dato che riuscì a dipingere in soli due giorni le tele della crociera. Veniva chiamato così anche per la sua sorprendente velocità nel copiare i grandi maestri del Cinquecento, tra cui Raffaello e Annibale Carracci, Giovanni Lanfranco e Pietro da Cortona. Luca Giordano è a tutt'oggi uno dei pittori più prolifici che siano mai esistiti, poiché ha al suo attivo circa 3000 dipinti distribuiti in moltissimi paesi del mondo. Alcuni di essi appartenenti a musei, altri a chiese, altri a collezionisti privati.

Nelle sue opere Luca Giordano sembra voler ripercorrere l'itinerario della pittura a Napoli nel primo periodo del Seicento, con l'interesse per il naturalismo post-caravaggesco e con la replica puntuale di Ribera, quando dalla fase vigorosamente naturalista passa a quella dell'impreziosimento cromatico e dell'intenerimento espressivo. Mantenne tuttavia una sua personale disponibilità, tramite il contatto con i nuovi filoni veronesiani e correggeschi, a sperimentare, nella capitale del vicereame, le nuove tendenze barocche in pittura senza negarsi nei suoi lavori i contributi di altre esperienze pittoriche.