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PITTORI: De la Hyre Laurent

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

DE LA HYRE LAURENT

1640-1650

Parigi, Museo del Louvre, Fondo Disegni

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questo disegno attribuito a Laurent de la Hyre ci mostra un sant'Agostino vescovo ritto in piedi mentre con l'indice della mano sinistra indica un passo su un libro aperto che regge con la mano destra. In testa porta la mitra mentre l'altro simbolo della sua dignità episcopale, la mitra, è appoggiata alla spalla sinistra. L'opera è conservata nel Fondo dei Disegni di Grande Formato del Museo del Louvre. La scena è manifestata come se si trattasse di una riproduzione di una statua.

Il suo viso è quasi nascosto da una foltissima barba che gli copre le guance.

Come nelle sue opere maggiori, anche in questo caso il pittore arricchisce i contenuti con forme geometriche semplici ma significative. Le forme degli oggetti sono esaltati dall'utilizzo delle proporzioni e dell'armonia matematica delle forme.

Dalla metà degli anni 1630 La Hyre divenne uno dei più ricercati pittori parigini, realizzando grandi pale d'altare per le maggiori chiese della capitale del regno, tra cui due cosiddetti "Mays" per la cattedrale di Notre-Dame. Produsse inoltre alcuni modelli per una grande serie di arazzi per la Reale manifattura dei Gobelins. A riprova della fama di cui godeva, va citato che nel 1648 fu uno dei dodici membri fondatori dell'Accademia reale di pittura e scultura, la massima istituzione per lo studio e la conservazione delle Belle Arti in Francia.

 

 

Laurent de La Hyre

Nasce a Parigi nel 1606. Allievo di Georges Lallemant, fu influenzato dall'opera di Francesco Primaticcio nel castello di Fontainebleau. Non pare che si sia recato in Italia per studiare gli autori classici. Cionostante La Hyre è stato un formidabile esempio di quella espressività che passa sotto il nome di "atticismo parigino", una sensibilità artistica che si oppose alle tendenze barocche di Simon Vouet. Come il suo maestro Lallemant, ai suoi primordi artisitici La Hyre fu un classico esponente del tardo manierismo ancora ben diffuso in Francia. Gli anni trenta per il giovane La Hyre, sono tuttavia un periodo di grandi novità e di sperimentazione. Sulla scia di Vouet, dopo alcuni tentativi sulla scia di Caravaggio, la sua opera si colloca nella fase di transizione dalla pittura post-rinascimentale di maniera al barocco. Verso il 1640 approda a un classicismo ispirato dall'esempio di Nicolas Poussin.

Pittore colto, interessato dalla matematica, La Hyre si compiace nella trattazione di soggetti mitologici. Eccelle tuttavia nella pittura di paesaggi. Assieme a Claude Lorrain, La Hyre è considerato uno dei migliori paesaggisti del Seicento, con equilibrate scene a colori chiari e armonici. Morì a Parigi nel 1656. Suo figlio Philippe de La Hire fu un importante studioso di matematica e di astronomia, oltre che valente pittore.