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PITTORI: Giovanni Lanfranco

Vergine con il Bambino in gloria tra i santi Agostino, Carlo Borromeo e Caterina d'Alessandria

Particolare di sant'Agostino

 

 

LANFRANCO GIOVANNI

1610-1619

Leonessa, chiesa di san Pietro

 

Vergine con il Bambino in gloria tra i santi Agostino, Carlo Borromeo e Caterina d'Alessandria

 

 

 

Giovanni Lanfranco nacque a Terenza (Parma) nel 1582. Fu allievo di Agostino Carracci con il quale partecipò alla decorazione del Palazzo del Giardino a Parma. Dopo la morte del maestro, Lanfranco fu inviato dal duca Ranuccio Farnese a Roma per impratichirsi presso Annibale Carracci, con il quale lavorò alla realizzazione della decorazione della Galleria Farnese. Lanfranco collaborò anche con Guido Reni per la decorazione di San Gregorio al Celio. La sua sensibilità artistica si volse verso la pittura del Correggio e verso il colorismo veneziano. Ispirandosi alle grandi cupole illusioniste di Correggio, giunse a impianti spaziali dominati dallo scorcio e dal dinamismo delle masse, arrivando alla realizzazione di uno dei suoi capolavori: la decorazione della Assunta nella cupola di S. Andrea della Valle che gli diede grande fama e prestigiose commissioni.

La Gloria del Paradiso nel catino absidale di S. Carlo ai Catinari, è un altro poderoso lavoro dove le pitture sono concepite come un turbinoso aggregato di nubi e figure avvolte di penombra, da cui emergono le zone di luce. Lanfranco fu il pittore preferito di Papa Paolo V Borghese; negli anni che vanno dal 1610 al 1630, venne conteso dalle famiglie nobili di Roma. Dal 1634 al 1647 si trasferì a Napoli dove decorò la chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Sempre a Napoli dipinse i cicli di affreschi per la Certosa di San Martino ed eseguì la decorazione della cupola di San Gennaro (il Duomo) con La Gloria dei Beati, lasciata interrotta dal Domenichino. Giovanni Lanfranco morì a Roma nel 1647. Lanfranco dipinse altre volte Agostino. In questa tela il santo è raffigurato da vescovo in compagnia di san Carlo e Caterina d'Alessandria: il viso, dall'aspetto maturo, è girato verso lo spettatore con una torsione di grande efficacia. Con la mano destra indica la Vergine. Con la mano sinistra regge un libro aperto. Alla sua destra, seminascosto, un bambino regge i suoi attributi episcopali.

 

 

Giovanni Lanfranco

Nato a Terenzo, presso Parma nel 1582 e morto a Roma nel 1647, Lanfranco fu tra gli artisti più significativi del barocco romano. Studiò presso Agostino Carracci a Parma con il quale partecipò alla decorazione del Palazzo del Giardino a Parma. Dopo la morte di Agostino, fu inviato dal duca Ranuccio Farnese a Roma per studiare presso Annibale Carracci, con il quale lavorò per la realizzazione della decorazione della Galleria Farnese. Collaborò anche con Guido Reni per la decorazione di San Gregorio al Celio. Nel primo decennio del XVII secolo Lanfranco cominciò a farsi conoscere a Roma, dove avrebbe svolto la maggior parte della sua attività. La popolarità del drammatico stile barocco di Lanfranco è dovuta soprattutto agli affreschi eseguiti nella principali chiese romane. Dopo la morte di Annibale, nel 1609, tornò per qualche tempo in Emilia ma nel 1612 circa ritornò a Roma, dove gradualmente soppiantò il grande avversario Domenichino come più importante affreschista della città. Il loro lavoro può essere messo a confronto nella chiesa di Sant'Andrea della Valle; Domenichino dipinse l'abside e i pennacchi della cupola, ma Lanfranco fu ricompensato con l'incarico dell'Assunzione della Vergine (1625-1627) all'interno della cupola. L'affresco è una delle opere chiave dell'arte barocca e segnò la fine del dominio del classicismo della scuola bolognese a Roma. Lanfranco esercitò una vasta influenza, ispirando direttamente artisti napoletani come Mattia Preti, Francesco Solimena e Luca Giordano. La pittura da cavalletto di Lanfranco è molto meno rinomata ma egli creò splendide opere anche in questo campo. Particolarmente degne di nota sono l'Estasi di santa Margherita da Cortona (1622, Pitti, Firenze) e Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli (1605 ca, Museo di Capodimonte, Napoli), un dipinto originalissimo nel quale la santa in estasi è trasportata dagli angeli in volo su una veduta poetica ed evocativa della campagna romana.

Ispirandosi direttamente alle grandi cupole correggesche, giunse a impianti spaziali dominati dallo scorcio e dal dinamismo delle masse, arrivando alla realizzazione di uno dei suoi capolavori: la decorazione della cupola di S. Andrea della Valle che gli diede grande fama e prestigiose commissioni come la decorazione della chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, dove si trasferì dal 1634 al 1647. Sempre a Napoli dipinse i cicli di affreschi per la Certosa di San Martino ed eseguì la decorazione della cupola di San Gennaro (il Duomo). Giovanni Lanfranco morì a Roma nel 1647.