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PITTORI: Antonio de Pereda

Agostino e la professione di fede dell'Infanta suor Anna Margarita

Professione di fede dell'Infanta suor Anna Margarita

 

 

ANTONIO DE PEREDA

1650

Madrid, Monastero de l'Encarnacion

 

Professione di fede dell'Infanta suor Anna Margarita in presenza di Agostino e della Madre Superiora Mariana de san José

 

 

 

Tela a olio dipinta da Antonio de Pereda nel 1650. L'autore vi ha rappresentato la consegna del velo e la professione di fede dell'Infanta suor Anna Margarita in presenza di Agostino e della Madre Superiora Mariana de san José. Alla scena, dall'alto, assistono la Vergine Maria con il Bambino Gesù e uno stuolo innumerevole di angioletti che incoronano la Vergine e pregano per l'evento. 

 

Mariana de san José fu Priora del Monastero dell'Incarnazione. Nel gennaio 1611 venne nominata dalla Regina a priora del convento madrileno di Santa Isabel, che aveva appena preso sotto la sua protezione. Il monastero aveva già una storia di venti anni, ma l'esistenza di due diverse tradizioni monastiche, aveva prodotto alcuni disaccordi. A giugno venne gettata la prima pietra del Monastero dell'Incarnazione, ma la regina Margherita, che aveva sostenuto questo progetto, morì poco dopo. Filippo III volle continuare la sua costruzione in memoria della moglie e la costruzione fu finita a luglio del 1616. Madre di Mariana visse qui per il resto dei suoi giorni. La sua occupazione principale si concentrò sulla vita comunità e sulla formazione spirituale di ogni sorella. Mantenne contatti con alte personalità ecclesiastiche della nobiltà, religiosi, persone pie, poveri e bisognosi. La vicinanza dei Re le valse qualche critica, per paura della sua influenza spirituale.

Procedette a diverse fondazioni: Villafranca del Bierzo (León), Carmona (Siviglia), Requena (Cuenca, oggi Valencia), Medellín (Cáceres), Pamplona (Navarra), e anche l'inizio di Lucena ( Córdoba). Scrisse un ampio commento al Cantico dei Cantici, ma non andò oltre il secondo capitolo. Ha inoltre pubblicato le Costituzioni per le monache e un piccolo libro chiamato Esercizi Spirituali. Ebbe una ricca corrispondenza di cui sono note finora circa 210 lettere. Ha scritto un testamento spirituale, e ha lasciato una moltitudine di carte sciolte raccolte in diverse collezioni: Consigli e massime, le aspirazioni, alcuni versi o poesie e molti altri. Madre di Mariana è morta nel 1638 e il suo corpo emanò un aroma inspiegabile che si diffuse per le stanze vicine. Tutta la città di Madrid fu addolorata per la sua morte.

 

Qualche volta Agostino viene presentato assieme a devoti o fedeli: si tratta di raffigurazioni votive in cui il committente desidera mettere in risalto la sua particolare devozione al santo secondo una consuetudine cara alla mentalità medioevale. La devozione ai santi è antichissima nella Chiesa; le sue radici affondano nel culto familiare dei defunti presente in tutti i popoli, anche ai nostri giorni. La Chiesa infatti riporta il legame familiare, fondato sui vincoli del sangue, alla dimensione della nuova Famiglia dei figli di Dio, rinati attraverso il sacramento del battesimo. Nasce da qui l'uso di riunirsi a pregare presso le tombe dei defunti, specialmente perché i primi morti cristiani furono i martiri Stefano e Giacomo. Non si trattò quindi soltanto di fratelli nella fede, ma di fratelli morti per la fede.

Il santo è spesso un modello da imitare, una vita che in modo eloquente incarna i valori del vangelo.