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PITTORI: Andrea Pozzo

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANDREA POZZO

1676-1678

Mondovì, chiesa di san Francesco Saverio

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa importante scultura lignea della fine del tardo Seiecento raffigura sant'Agostino. La statua, ricoperta integralmente da foglia d'oro zecchino, fu trafugata nel 1982 dalla chiesa di san Francesco Saverio a Mondovì. Le successive indagini hanno fortunatamente portato al recupero della statua che è stata restituita alla chiesa di Mondovì ed alla venerazione dei fedeli.

L'opera potrebbe essere attribuita ad Andrea Pozzo che lavorò in questa chiesa per due anni fra il 1676 e il 1678.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

La chiesa di san Francesco Saverio, nota pure come chiesa della Missione, fu costruita a partire dal 1665. Progettata dall'architetto fossanese Giovenale Boetto, per fare spazio alla nuova costruzione vennero abbattute le case del lato meridionale della piazza Maggiore. La balconata esterna, che permette di superare il dislivello della piazza, è opera di Andrea Pozzo. La chiesa presenta una sola navata e una straordinaria decorazione pittorica interna, con statue in finto bronzo e le colonne pitturate a marmo, opera del confratello laico dei gesuiti Andrea Pozzo. La finta cupola glorifica san Francesco Saverio, e nei suoi pennacchi sono rappresentate quattro figure femminili, allegorie dei quattro continenti evangelizzati dai Gesuiti.

Nel catino absidale è rappresentato san Francesco Saverio mentre battezza gli infedeli. Di Andrea Pozzo è anche l'altare destro, dedicato alla Vergine Addolorata. L'altare sinistro è dedicato a sant'Ignazio di Loyola, il fondatore dell'ordine dei Gesuiti.

 

 

Andrea Pozzo

Nato a Trento nel 1642, nel 1665 giunge a Milano, dove, presso la chiesa di san Fedele, diventa membro laico della Compagnia di Gesù. A Milano perfeziona la sua arte lavorando come aiuto del Richini. E' attivo a Mondovì nel 1676, impegnato ad affrescare la chiesa di san Francesco Saverio, detta poi della Missione, dove sarà occupato per due anni. Pittore e architetto noto in tutta Europa, a Roma esegue opere notevoli affrescando la volta e l’abside della chiesa di sant'Ignazio. Notevole è la Apoteosi di sant'Ignazio, con la sua prospettiva che ricorda Melozzo. Pozzo fu un significativo esponente del barocco romano, artista straordinario nel creare effetti ottici spaziali e prospettici. Le sue opere sono ricche di scene complesse con figure e architetture. Muore a Vienna nel 1709 dopo una intensa produzione artistica.