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PITTORI: Bottega dei Reyff

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BOTTEGA DEI REYFF

1650-1660

Friburgo, chiesa di San Maurizio degli Agostiniani

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La status del vescovo di Ippona appartiene a uno splendido retablo laterale, detto di sant'Agostino, opera della Bottega dei Reyff. Si trova nella chiesa di San Maurizio degli Agostiniani a Friburgo, in Svizzera. Al centro dell'altare troneggia l'imponente figura di Agostino con nella mano sinistra il bastone pastorale. Nelle nicchie laterali si trovano le sculture di due frati agostiniani.

Il convento sorse a Friburgo nel quartiere di Auge verso la metà XIII secolo, potendo contare sull'appoggio dei Velga, una potente famiglia friburghese tardo medioevale. I Velga mantennero a lungo l'avogadria del convento, cioè la difesa dei suoi interessi temporali. Nella chiesa la famiglia aveva la sua cappella funeraria. La chiesa annessa al convento era dedicata a San Maurizio e fu terminata nel 1311. La comunità agostiniana contava non più di 20 frati fin verso la fine del XVI secolo. Su iniziativa del priore Hans Ulrich Kessler il convento conobbe una nuova prosperità, che premise nel 1580-1583 di costruire la casa del Priore nell'ala nord del convento e successivamente idi restaurare la chiesa. Fu in quel periodo che il patrimonio artistico della chiesa cominciare ad arricchirsi con la acquisizione dell'imponente retablo dell'altare maggiore. Nel 1684 la chiesa venne dotata di una nuova facciata con portico e nel Settecento tutto il complesso conventuale subì nuove trasformazioni. Nel 1846 tuttavia il convento fu soppresso. Oggi i locali del convento sono proprietà dello Stato e adibiti a funzioni pubbliche; la chiesa dal 1872 svolge funzioni di parrocchiale.

La facciata della chiesa a salienti lascia intendere la suddivisione interna in tre navate. L'aspetto sobrio esterno contrasta, all'interno, con la ricchezza dell'arredamento barocco. Al termine della navata centrale campeggia all'interno dell'abside l'imponente retablo dell'altare maggiore (1593-1602) opera dell'intagliatore Peter Spring coadiuvato dal fratello Jacob, capolavoro dell'arte manierista o proto barocca svizzera. L'opera in legno intagliato, dorato o dipinto a finto marmo, si dispiega su tre livelli ricchi di colonne, nicchie e statue, per una altezza di 13,5 metri. 46 sono le statue che vi trovano posto. Il retablo dovette esercitare una notevole influenza sulla bottega friburghese della famiglia Reyff, che realizzarono due retablo collocati sulle pareti che affiancano l'arco santo. I due retablo sono notevoli per la qualità delle statue che occupano le nicchie tra le colonne tortili. Opera di Jean-François Reyff è la statua della Madonna dei sette dolori (1650 circa) nella navata destra. In una nicchia della stessa navata laterale trova posto un affresco con la Deposizione in stile manierista (1591).

 

Bottega dei Reyff

Famiglia friburghese, tuttora esistente, originaria della frazione di Bundtels. Ottenuta la cittadinanza di Friburgo nel 1355, i Reyff si imparentarono con numerose famiglie del patriziato cittadino o dell'aristocrazia. Fecero parte del Piccolo Consiglio, del Gran Consiglio e del Consiglio dei Sessanta dall'inizio del XV secolo. Annoverarono Consiglieri segreti, balivi, alfieri, borgomastri, tesorieri. Accolti nel patriziato cittadino nel 1627, i Reyff furono una delle 15 famiglie che ottennero un titolo nobiliare nel 1781. Per cinque generazioni si distinsero come pittori, scultori, architetti e ingegneri, pur restando al servizio dello Stato. I figli del pittore François (ca. 1578-1646), Jean-François, Pancrace (1633-1677) e Jean Jacques (1627-1700), diressero in successione l'atelier di scultura familiare, il più importante a Friburgo nel XVII secolo. Collaborò anche loro fratello Jacques (1618-ca. 1649). Jean Jacques si trasferì a Roma nel 1695, dove operarono anche i suoi figli Pietro (1661-1711) e Francesco (1662-dopo il 1732). Il suo abiatico Ferdinando (1690-1750), attivo a Roma e Madrid, fece rinnovare il suo diritto di cittadinanza friburghese nel 1724.