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PITTORI: Giovan Battista Ricci

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GIOVANNI BATTISTA RICCI

1597-1613

Roma, chiesa di san Marcello al Corso

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco che riproduce Agostino si trova nella chiesa di san Marcello al Corso, che è edificata nel rione romano di Trevi, lungo via del Corso. Il santo è stato dipinto sul pilone che introduce all'abside e costituisce uno dei Dottori della Chiesa che vi sono raffigurati a figura intera. Agostino è presentato nella sua dignità episcopale con in testa la mitra e nella mano sinistra il bastone pastorale. Nella mano destra regge un grande libro aperto che sta leggendo. Il suo volto ha un aspetto maestoso e maturo, pacato nell'espressione. Una folta barba gli scende dal mento. Sotto il piviale si nota efficacemente la tunica nera dei monaci agostiniani, che lo hanno da sempre considerato il loro Padre fondatore.

La chiesa porta il titolo cardinalizio di San Marcello. Venne fondata sin dal IV secolo da papa Marcello I, ma, dopo un incendio, venne ricostruita a partire dal 1519, da Jacopo Sansovino, che fu poi avvicendato da Antonio da Sangallo il Giovane. Rispetto alla chiesa paleocristiana, quella rinascimentale presenta un orientamento opposto. Questa chiesa fu concessa ai PP. de' Servi di Maria nel 1369, che tuttora la mantengono.

L'edificio si presenta a navata unica, con cinque cappelle per ogni lato. La contro facciata è completamente occupata da una grande Crocifissione, assieme a quattordici scene di "Storie della Passione" affrescate nel registro superiore prima del 1613. All'interno sono collocate opere, tra le altre, di Gregorio Guglielmi (Miracoli di Santa Giuliana Falconieri, sei dipinti su tela, 1750-1751) Francesco Salviati (Storie della Vergine) nella cappella Grifoni; Perin del Vaga (i Quattro evangelisti) nella cappella del Crocifisso; Alessandro Algardi (busti della famiglia Frangipane) e Taddeo e Federico Zuccari (Conversione di san Paolo), nella cappella Frangipane; Pier Claudio Pantieri (ceramica rappresentante la Madonna del Fuoco, patrona di Forlì, nella Cappella di San Pellegrino Laziosi, servita forlivese. A sinistra dell'ingresso si trova il monumento realizzato da Sansovino per il cardinale Giovanni Michiel. Nella cappella del Crocifisso sorge il monumento funebre del cardinal Consalvi e del fratello, opera neoclassica di Rinaldo Rinaldi. Nella cappella Orsini, nota come Cappella di San Pellegrino Laziosi, sono sepolti anche i cardinali Fabrizio Paolucci e Camillo Merlini Paolucci, che la fecero ornare con opere di Pietro Bracci (il sepolcro di Fabrizio), di Tommaso Righi (il sepolcro di Camillo), di Aureliano Milani e di Domenico Corvi (due tele con soggetto Il sacrificio di Isacco e Il ritrovamento di Mosè).

 

 

Giovanni Battista Ricci

Soprannominato il Novara, a motivo del suo luogo di nascita verso il 1537, Ricci è stato un pittore tardo manierista e del primo periodo barocco. Ricci si trasferì a Roma nel corso del pontificato di Gregorio XIII e si iscrisse alla locale corporazione dei pittori dal 1581. Decorò ad affresco, fra il 1590 e il 1593, la Scala Santa e la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Cerasi a Santa Maria del Popolo e la decorazione di San Marcello al Corso (1597-1613) e di San Giacomo a Scossacavalli. Nel periodo dal 1617 al 1620, Ricci collaborò con il pittore lombardo Cristoforo Greppi alla esecuzione degli affreschi per la Cappella Castellani di San Francesco a Ripa. Eccellente disegnatore, lavorava principalmente a penna e inchiostro scuro. Fu attivo soprattutto a Roma, dove morì nel 1627.