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PITTORI: Maestro di Rieti

Sant'Agostino, San Giovanni Battista, San Bernardino da Siena

Agostino, Giovanni Battista e San Bernardino da Siena

 

 

MAESTRO DI VIGEVANO

XVII secolo

Rieti, Museo Diocesano

 

Sant'Agostino, San Giovanni Battista e San Bernardino da Siena

 

 

 

 

Il quadro, un olio su tela delle dimensioni di 2 m x 2 m circa, attualmente in deposito presso il Museo Diocesano di Rieti, è di provenienza non nota. Non si conosce il suo autore. L'artista ha raffigurato tre santi con alle spalle un paesaggio indefinito ma segnato dal profilo di dolci colline. I tre santi raffigurati sono Agostino (a sinistra), Giovanni il Battista (al centro) e Bernardino da Siena (a destra). Sono facilmente riconoscibili per gli emblemi che portano e che li caratterizzano abitualmente nella iconografia: sant’Agostino indossa i ricchi paramenti episcopali e porta in mano un libro, esprimendo così il suo straordinario impegno teologico e dottrinale.

San Giovanni Battista regge con la mano destra una croce con il cartiglio «Ecce Agnus Dei ecce qui tollit peccata mundi» mentre l’agnello sacrificale, che lo accompagna nelle sue raffigurazioni iconografiche compare dietro di lui. Infine san Bernardino da Siena veste l’abito grigio dei frati dell’Osservanza, con il tipico monogramma IHS che ricorda il nome di Gesù Cristo.

Agostino ha una presenza poderosa, la sua figura è ben evidente fra i tre santi della scena. Il pittore lo ha raffigurato senza particolare originalità: abiti, attributi sono quelli tipici della sua iconografia. Il viso è giovanile, con una folta barba nera: lo sguardo è rivolto verso l'alto.

 

Fra le varie figure di santi che l'iconografia agostiniana presenta assieme al vescovo d'Ippona, un posto di rilievo spetta certamente a san Giovanni Battista, di cui fu certamente un emulo predicatore nel deserto della civiltà romana ormai in decadenza: punto di riferimento per i poveri e per la gente assetata di giustizia e di una buona parola di verità.

Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta e fu generato quando i genitori erano in tarda età. Sentita la chiamata, Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" (Marco 1, 6).

Giovanni Battista annunciò più volte di riconoscere in Gesù il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante è quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in quell'occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Giovanni 1, 29).

Il Battista morì a causa della sua predicazione. Egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare. Attributo principale nell'iconografia è un lungo bastone da viandante sormontato da una piccola croce, con la scritta "Ecce agnus Dei" (Ecco l'Agnello di Dio); è vestito con l'abito di pelle di cammello, a cui a volte si aggiunge il mantello rosso, segno del martirio.