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PITTORI: Paul Rubens

Particolare di sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Particolare di sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PETER PAUL RUBENS

1628

Madrid, Museo del Prado

 

Madonna in trono con il Bambino, Agostino e Santi

 

 

 

Rubens si cimentò più volte nella raffigurazione di sant'Agostino: quella riprodotta è conservata al Museo Prado di Madrid. Il santo è in basso a sinistra, vestito da vescovo: con la destra impugna il bastone mentre con la sinistra offre il suo cuore infuocato d'amore per Dio.

Questa come altre opere con il medesimo soggetto sono spesso indicate come Madonna in trono con Agostino e santi, ma probabilmente la grandiosa scenografia immaginata da Rubens in realtà vuole descrivere lo sposalizio mistico di santa Caterina d'Alessandria, la cui figura compare sul piedistallo ai piedi della Vergine mentre idealmente si sposa con il Bambino. Santa Caterina era onorata dagli agostiniani come Patrona dei loro Studia.  Rubens eseguì inoltre la scena del fanciullo sulla spiaggia in almeno due versioni: una commissionata nel 1637 dalla contessa Elena Martinitz per la chiesa di san Tommaso a Praga, oggi conservato presso la Galleria nazionale della città ed una oggi nella chiesa di S. Agostino ad Anversa. Una bilanciata composizione di Agostino che medita dinanzi al mistero della croce è conservata presso la Accademia di san Fernando a Madrid.

Il maestro fiammingo riprodusse il santo anche in uno dei ben noti arazzi della serie del trionfo dell'Eucarestia, nella chiesa delle Salesas Reales di Madrid, realizzati nel 1625 su ordine della arciduchessa Clara Eugenia, figlia di Filippo II e reggente dei Paesi Bassi. Il cartone preparatorio si conserva presso il John and Mable Museum of Art di Sarasota e un bozzetto presso il Fitzwilliam Museum di Cambridge. I tratti del santo sono di nuovo riprodotti in una tela della collezione Buhrle di Zurigo, bozzetto preparatorio per uno dei pannelli della decorazione della chiesa dei Gesuiti di Anversa commissionati nel 1620, andati perduti in un violento incendio del 1738. Rubens lo raffigura inginocchiato in estasi con la mano destra che tiene il cuore trafitto da una freccia, secondo quanto scrisse nelle Confessioni IX, 2.

Come annota un critico l'amore di Dio aveva per lui maggior valore della scienza teologica o della dignità episcopale. E' per questo che cartigli, libri e una croce sono negligentemente abbandonati in un angolo e che un piccolo angelo si copre il capo lui stesso con la mitra. Da segnalare, presso la chiesa di san Paolo ad Anversa, la Disputa del santo del 1607, di cui sussiste il bozzetto presso l'Ashmolean Museum di Oxford: il vescovo di Ippona viene di nuovo raffigurato in una pala d'altare portata a termine nel 1628 per la chiesa agostiniana della stessa città: sono noti un disegno preparatorio presso il National Museum di Stoccolma, un primo bozzetto presso la Staedel Institut di Francoforte, un secondo di cui è nota la copia del Prado, un terzo, che sarà il definitivo, presso la Gemaldegalerie di Berlino.

 

 

Peter Paul Rubens

Nato in Germania, dove il padre - un ricco anversese che aveva abbracciato la religione calvinista - si era rifugiato, Rubens riceve i primi rudimenti dell'arte a Colonia, ma la sua vera formazione avviene ad Anversa. Nel 1598 si iscrive alla Gilda di san Luca, la corporazione dei pittori della città. Due anni dopo parte per l'Italia. Arrivare a Venezia e Roma nell'anno 1600 significa la svolta decisiva nella sua carriera. Copia i maestri nordici, ma vi affianca i pittori italiani e soprattutto Tiziano. Nel 1608 lascia l'Italia per Anversa dove raggiunge l'apice della scuola locale. Dal 1620 gira per le capitali europee fino alla morte.