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PITTORI: Peter Paul Rubens

Sant'Agostino in riva al mare, meditando sul dogma della Santa Trinità

Sant'Agostino in riva al mare, meditando sul dogma della Santa Trinità

 

 

PETER PAUL RUBENS

1637

Vienna, Dorotheum asta del 17-24 novembre 1981, numero 74

 

Sant'Agostino in riva al mare, meditando sul dogma della Santa Trinità

 

 

 

Quest'opera di Rubens raffigura sant'Agostino che incontra un bambino su una spiaggia, un soggetto che il pittore ha raffigurato più volte. Nella sua scenografia Rubens presenta sant'Agostino mentre sta camminando lungo la riva del mare, meditando sulla Trinità, allorché si imbatte in un bambino, che scava una buca nella sabbia e lo costringe a interrogarsi e comprendere l'inutilità dei suoi sforzi di comprendere il mistero della Trinità.

Agostino indossa il piviale episcopale, ha la mitra in testa e regge il bastone pastorale con la sinistra. La mano destra è aperta e si rivolge al bambino seminudo che gioca sulla spiaggia.

Il bambino dalle forme gentili e armoniose tiene nella mano destra una conchiglia e volge il suo sguardo che interroga verso il santo, quasi stesse interloquendo con Agostino. In alto a sinistra, fra le nuvole, in un orizzonte cupo, appare la Trinità in un alone di luce che rischiara l'intera scena.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità.

 

 

Peter Paul Rubens

Nato in Germania, dove il padre - un ricco anversese che aveva abbracciato la religione calvinista - si era rifugiato, Rubens riceve i primi rudimenti dell'arte a Colonia, ma la sua vera formazione avviene ad Anversa. Nel 1598 si iscrive alla Gilda di san Luca, la corporazione dei pittori della città. Due anni dopo parte per l'Italia. Arrivare a Venezia e Roma nell'anno 1600 significa la svolta decisiva nella sua carriera. Copia i maestri nordici, ma vi affianca i pittori italiani e soprattutto Tiziano. Nel 1608 lascia l'Italia per Anversa dove raggiunge l'apice della scuola locale. Dal 1620 gira per le capitali europee fino alla morte.