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PITTORI: Sallaert Anthonis

Gesù Bambino in gloria con i Santi Rocco, Domenico, Antonio e Agostino

Gesù Bambino in gloria con i Santi Rocco, Domenico, Antonio e Agostino

 

 

SALLAERT ANTHONIS

1630-1640

Parigi, Museo del Louvre

 

Gesù Bambino in gloria con i Santi Rocco, Domenico, Antonio e Agostino

 

 

 

La tavola, attribuita ad Anthonis Sallaert, fu eseguita nel periodo che va dal 1630 al 1640, quando l'artista era nella sua piena maturità artistica. La scena mostra Gesù Bambino in gloria, con in mano il calice, circondato dai Santi Rocco, Domenico, Antonio e Agostino (a sinistra vestito da vescovo). Il santo ha un aspetto affusolato, lo sguardo profondo e intenso. Impugna un bastone pastorale con la destra, in testa porta la mitra e con la mano sinistra indica qualche cosa. Una foltissima barba gli scende sul petto. Il quadro è di piccole dimensioni, alto 30 cm e largo 21.

Si tratta di un modello a grisaille per una incisione devozionale che non fu mai eseguita. L'impostazione è simile a un dipinto dello stesso Sallaert che si trova nei Musées Royaux des Beaux- Arts di Bruxelles. L'opera testimonia il virtuosismo barocco e la profonda carica emotiva che caratterizzano l'artista. La sua pittura è definita da pennellate nervose, contorni vivaci e la distorsione espressiva della composizione e figure. Spesso viene usato lo scorcio per ampliare l'effetto drammatico. Le sue prime composizioni risalgono a prima del 1635 hanno una forte monumentalità e plasticità attraverso effetti di luce e di solito c'è un gruppo di figure. Quest'opera, che si trova al Louvre è un regalo della Galerie d'Arenberg di Bruxelles.

Sopra la testa del Bambino si nota la scritta IHS, un simbolo che, come in questo, presenta stilizzato con una croce nella H, e che costituisce un nomen sacrum che fin dal Medioevo ha un uso molto ampio nell'arte figurativa della Chiesa cattolica come Cristogramma. La sigla IHS (o in alfabeto greco ΙΗΣ) compare per la prima volta nel III secolo d. C. fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento, le cosiddette Nomina sacra.

Il simbolo indica pertanto il nome ΙΗΣΟΥΣ (cioè "Iesous", Gesù, in lingua greca antica e a caratteri maiuscoli). In origine le lettere H e S erano dunque rispettivamente una eta e una sigma dell'alfabeto greco. Questa abbreviazione è sovente abbinata a XPS che sta per "Christos".

 

 

Anthonis Sallaert

Antoon Sallaert o Anthonis Sallaert nasce nel 1594 ed è famoso come pittore, disegnatore e incisore fiammingo dell'età barocca. Sallaert era un incisore innovativo tanto che gi viene attribuita l'invenzione della monotipia tecnica.

A partire dal 1606 fu allievo di Michel de Bordeaux un pittore di Bruxelles, mentre nel 1613 lo troviamo già registrato come un maestro di pittura nella Gilda di San Luca di Bruxelles. Qualche storico dell'arte avanza l'ipotesi che sia stato allievo di Peter Paul Rubens o abbia lavorato nella bottega, dato che varie sue opere sono vicine allo stile di Rubens. Fra il 1620 e il 1630 Sallaert ricevette varie commissioni dall'Arciduca Alberto dalla sua consorte Isabella.

Sallaert ha realizzato inoltre molti dipinti devozionali per la corte così come per le chiese dei Gesuiti e quelle cittadine. Ha fornito i disegni per realizzare arazzi ai laboratori locali diventando un importante designer di arazzi della tessitura locale. Sallaert sposò Anna Verbruggen e il loro figlio Jan Baptist Sallaert (1612) divenne pittore. Nel 1647 per il clero della Onze-Lieve-Vrouwekerk di Alsemberg dipinse una serie di 11 composizioni sulla storia della chiesa. L'ultimo pagamento registrato risale al 1649. Morì l'anno seguente e venne sepolto a Bruxelles.

Nelle sue opere più tarde i contenuti divennero più drammatici e il suo stile assunse una qualità quasi calligrafica e di maniera. È soprattutto nelle sue stampe e disegni di stampa che Antoon Sallaert ha dimostrato di essere uno degli artisti fiamminghi più originali durante l'epoca di Rubens. Antoon Sallaert fu anche un disegnatore importante di figure e scene per arazzi. Vi troviamo raffigurate le sofferenze di Cupido, la vita dell'uomo e della Sapientia o le potenze che governano il mondo, che ha avuto un intento moraleggiante. I cartoni animati per la serie Cupido possono essere datati circa tra il 1628 e il 1639.