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PITTORI: ANONIMO di Santiago

Agostino trafitto dall'amore di Cristo

Agostino trafitto dall'amore di Cristo

 

 

ANONIMO DI SANTIAGO

XVII secolo

Santiago de Compostela, Museo de San Paio

 

Agostino con il cuore trafitto d'amore dal Cristo

 

 

 

 

L'opera è un  olio su tela conservato nel Museo della Chiesa di San Paio a Santiago de Compostela in Spagna. Il soggetto del cuore trafitto  è entrato nella iconografia agostiniana nel XVII secolo e riprende un passaggio nelle Confessioni:

"Ci avevi bersagliato il cuore con le frecce del tuo amore, portavamo le tue parole conficcate nelle viscere e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi, da morti vivi ... Tanto ne eravamo infiammati che tutti i soffi contrari delle lingue perfide avrebbero rinfocolato, non estinto l'incendio. " AGOSTINO, Confessioni 9, 3, 1

 

Se Agostino parla di conversione, come un passaggio dal nero al bianco, l'artista sembra sottolineare il contrario. Il santo ha deposto la sua splendida mitra bianca (sottolineato il cappello in lontananza, a significare il suo status di vescovo di Ippona) ed è vestito con l'abito scuro di un frate contemplativo, che porta la tipica cocolla nera degli Agostiniani. Il cranio e il crocifisso posti sul tavolo sono comuni simboli della contemplazione, come in molti ritratti di S. Maria Maddalena.

Una serie di frecce, che provengono dal crocefisso, colpiscono il cuore che Agostino tiene in mano.

 

Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza.

AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1

 

Nihilominus asserunt nonnulli viri grave (forsitan inducti verbis hisce Augustini, sageiitaveras tu Domine caritate tua cor meum etc.) non tantum spirituali vulnere seu tralaticio, verum etiam arcanis sacrorum vulnerum Iesu Christi stigmatis sanciatum Augustini cor fuisse.

CORNELIUS LANCELOTZ, Sancti Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S.R.E. doctoris vita   (Anversa 1616)