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PITTORI: Maestro di Tecamachalco

Particolare di Agostino e santi liberano le anime purganti

Particolare di Agostino e santi liberano le anime purganti

 

 

MAESTRO DI TECAMACHALCO

1650-1680

Tecamachalco, chiesa san Nicola da Tolentino

 

Agostino e santi liberano le anime purganti

 

 

 

Una tela molto interessante per la complessità iconografica del soggetto è quella dipinta da un anonimo pittore a Tecamachalco intitolata "Scrigno del tesoro degli uomini: indulgenze."

In essa appaiono i santi Agostino, Ambrogio e Tommaso d'Aquino nella parte alta a destra, in basso, fra cui alcune in ginocchio, le sante Rita, Chiara da Montefalco, Chiara d'Assisi, Rosa e Teresa. Nella parte centrale si trovano alcuni fondatori di ordini religiosi, fra i quali, insieme a san Domenico, un frate in abito nero che sicuramente è san Nicola da Tolentino.

 

Agostino attesta la fermissima fede della Chiesa dei primi secoli nella esistenza del Purgatorio.

Scrive: "Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore (qui sant'Agostino sta parlando del sacrificio della Santa Messa), oppure mediante elemosine".

AGOSTINO, De fide, spe, et caritate

 

Ancora, per suffragare la tesi che la Chiesa abbia conosciuto la dottrina del purgatorio sin dall'inizio, citiamo il documento di sant'Agostino "Le Otto questioni di Dulcizio":

"PRIMA QUESTIONE: I battezzati peccatori saranno liberati dalla geenna? La tua prima domanda è questa: È possibile a coloro che hanno peccato dopo il battesimo essere liberati una buona volta dall'inferno? Tu dici che su questo argomento le opinioni sono diverse. Alcuni rispondono che i tormenti dei peccati sono senza fine, come il premio dei giusti. Essi vogliono infatti affermare che il castigo è eterno quanto il premio. Ma contro costoro c'è la parola evangelica che dice: "Non uscirai di là, finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo ". Ne deriva quindi che, saldato il debito, possa uscire. Questa, noi crediamo, è anche la sentenza dell'Apostolo che dice: " Egli si salverà però come attraverso il fuoco ".

La questione se il purgatorio fosse esistente o meno era già attuale ai tempi di Agostino, ma egli non aveva alcun dubbio al riguardo. Ancora leggiamo dallo stesso documento : Ho detto ancora qualcosa di simile a Lorenzo ed è questo : Il tempo frapposto tra la morte dell'uomo e la risurrezione finale trattiene le anime in dimore misteriose, a seconda che ciascuna abbia meritato quiete o afflizione, in rapporto a quel che ha ottenuto in sorte finché viveva nella carne. Non si deve nemmeno negare che le anime dei defunti ricevono sollievo dalla pietà dei propri cari che sono in vita, quando viene offerto per loro il sacrificio del Mediatore o si fanno elemosine nella Chiesa. ". In un altro passo di uno dei suoi numerosi documenti sant'Agostino afferma: "Una lacrima per i defunti evapora, un fiore sulla tomba appassisce, una preghiera, invece, arriva fino al cuore dell'Altissimo."