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PITTORI: Clemente degli Abbati

Madonna della cintura con i santi Agostino, Monica, Nicola da Tolentino e Tommaso da Villanova

Madonna della cintura con i santi Agostino, Monica, Nicola da Tolentino e Tommaso da Villanova

 

 

CLEMENTE DEGLI ABBATI

1750-1760

Montefalco, chiesa di S. Maria Maddalena

 

Madonna della cintura con i santi Agostino, Monica, Nicola da Tolentino e Tommaso da Villanova

 

 

 

La tela di Clemente degli Abbati si trova nella chiesa di santa Maria Maddalena a Montefalco. L'edificio è annesso al convento eretto verso il 1270, come si può evincere dalla bolla Coelestia quaerentibus del 27 novembre 1329 dove si legge che il convento venne approvato iam sunt sexaginta anni et amplius. Sebbene gli Eremitani avessero concesso la struttura alla comunità di bizzocche di santa Maria Maddalena, nel 1329 la fondazione era già passata dalla regola agostiniana a quella francescana provocando il disappunto degli Eremitani che mossero una ingiunzione di sfratto, scampata solo per l'intervento papale.

Sul finire del XIV secolo avvenne il passaggio inverso dalla regola francescana a quella agostiniana.l'opera in questione è probabilmente una delle varie opere che il pittore lasciò in dono alle chiese di Montefalco. Clemente era un canonico figlio d'arte che si dedicò presto alla pittura, conciliando sempre la sua attività artistica con quella sacerdotale. Al centro della composizione si trova la Vergine con il Bambino, seduta fra le nubi, da cui emergono serafini. Ella si volge verso la monaca agostiniana porgendole la cintura: nella religiosa va riconosciuta la figura di Monica. Lo stesso gesto viene ripetuto dal piccolo Gesù verso Agostino, in posizione opposta alla madre, mentre impugna il bastone pastorale. Sotto il piviale è ben riconoscibile la tunica nera dei monaci del suo Ordine.

Nella fascia inferiore in primo piano si notano san Tommaso da Villanova e san Nicola da Tolentino. san Tommaso, vescovo di Valencia, noto per le sue azioni caritatevoli, è raffigurato in paramenti episcopali con una borsa di denari che distribuisce a poveri fanciulli e a un mendicante. Nicola da Tolentino invece è in adorazione della Vergine, inginocchiato, e reca i tradizionali simboli dei gigli deposti su una nuvola spumosa e della stella lucente che stringe al petto.

L'opera presenta ancora, nell'impostazione e nella cromaticità, caratteri tipici della cultura tardo seicentesca.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino.

La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore.

Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.