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PITTORI: Marco Adami

Sant'Agostino vescovo protettore di Carpineto

Sant'Agostino vescovo protettore di Carpineto

 

 

ADAMI MARCO

1770-1790

Carpineto Romano, Collegiata del Sacro Cuore

 

Sant'Agostino vescovo protettore di Carpineto

 

 

 

L'affresco raffigura sant'Agostino mentre, seduto in cattedra, scrive un libro ispirato da una voce che coglie dall'alto. La pittura dell'Adami si trova in una vela della cupola della Chiesa Collegiata del Sacro Cuore che sorge nel centro di Carpineto Romano. Edificata tra il 1750 e il 1772 su progetto di Domenico Schiera, la chiesa presenta una facciata imponente in stile barocco con tre portali in pietra calcarea realizzata dall'architetto Francesco Fontana. In origine il titolo della chiesa era per i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, ma dal 1921 è stata ridedicata al Sacro Cuore di Gesù. La chiesa Collegiata, che accoglieva una decina di canonici fino ai primi del XX secolo, con funzioni amministrative e parrocchiali, assorbì tutti i diritti patrimoniali della vicina parrocchia di san Michele Arcangelo, trasformata poi in sede di una confraternita.

L'interno è a pianta centrale con una serie di pilastri su cui poggia una cupola con tiburio. Nel corso del XX secolo il presbiterio è stato arricchito da alcuni mosaici che rappresentano un Sacro Cuore che benedice Carpineto, ed ai lati, i quadri dei due originari titolari, Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, opera del Gagliardi.

Negli altari laterali e nelle due cappelle si possono ammirare una serie di affreschi realizzati alla fine del Settecento. Uno degli altari di sinistra è dedicato alle tre confraternite laiche di Santa Maria del Popolo, vale a dire quella dell'Immacolata Concezione, di Sant'Antonio da Padova e di San Rocco, che concorsero alla costruzione della Collegiata. All'interno della chiesa troviamo anche una statua realizzata da Giuseppe Luchetti, che raffigura il pontefice Leone XIII, uno dei personaggi più illustri della città nella campagna romana. Nella cupola è possibile ammirare anche gli affreschi dei quattro santi protettori di Carpineto Romano, opera pittorica dell'Adami e del Monti.

Il sant'Agostino qui raffigurato come vescovo in atto di scrivere, riporta ai suoi piedi la scritta S. AVGVSTINVS PROTECTOR PRINCIP. ricordando che il santo è annoverato fra i protettori della città. Ai piedi di Agostino un putto alato, seduto ai suoi piedi, gli offre un calamaio con l'inchiostro dove il santo potrà intingere la penna che impugna con la mano per poter scrivere sul grande foglio che tiene ben steso con l'altra mano. Un tappeto dai disegni geometrici ricchi di cromatismo è steso su alcuni gradini che riescono a dare profondità alla scena e a rendere ancora più maestosa la figura del santo nel suo gesto dinamico di scrivere. In testa Agostino porta la mitra, racchiusa da un nimbo, che ne ricorda la santità. Il suo viso ha un aspetto giovanile e nello stesso tempo attento e serio, con una folta barba che gli copre il viso fino al petto. Agostino sotto l'ampio mantello bianco indossa il vestito dei canonici lateranensi, una tunica nera con delle strisce bianche. Carpineto in effetti fu posto sotto la signoria dei canonici di S. Giovanni in Laterano (Roma) fin dal secolo XII. La storia dei Lateranensi può essere suddivisa in tre fasi: la prima, che vide la nascita di un priorato di canonici regolari per la cura della basilica lateranense (XII secolo); la seconda, in cui sorse e si diffuse la congregazione (XV secolo); e la terza, iniziata nel 1823 con la fusione con la congregazione renana.

Nel 1299 papa Bonifacio VIII diede la basilica lateranense a una comunità canonici secolari. A causa dello scisma d'Occidente, nel frattempo la vita canonicale conobbe un periodo di rilassamento disciplinare: ciò spinse Leone Gherardini e Taddeo da Bagnasco, canonici dell'abbazia di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, ad abbandonare la loro comunità per fondarne una riformata in Santa Maria di Fregionaia, presso Lucca, nell'attuale frazione di Maggiano, dove venne ristabilita la perfetta osservanza della regola di sant'Agostino.