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PITTORI: Nikolaus Binterim

Sant'Agostino vescovo e la Vergine incoronata

Sant'Agostino vescovo e la Vergine incoronata

 

 

NIKOLAUS BINTERIM

1752

Magonza, chiesa di S. Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e la Vergine incoronata

 

 

 

L'ordine mendicante di Sant'Agostino risiedette nel suo monastero di Magonza nella Augustinestrasse dal 1260 al 1802. La chiesa, con navata unica, fu costruita insieme al monastero tra il 1768 e il 1772. Dal 1805 vi è ospitato il Seminario diocesano.

La decorazione della chiesa si presenta ricca grazie alle generose donazioni dei mecenati e dei Principi Elettori tedeschi. All'interno, il pittore Johann Baptist Enderle da Donauwörth ha glorificato la città di Sant'Agostino con degli splendidi affreschi sul soffitto.

Oltre l'ingresso in arenaria rossa, una moderna vetrata permette di ammirare le splendide decorazioni in stile Rococò sulla facciata della chiesa, fra cui centralmente la Vergine attorniata da Agostino e sua madre Monica. La facciata mostra pertanto le vivaci forme del Barocco Franconiano fra cui spicca la citata Incoronazione della Vergine realizzata dallo scultore magonzese Nikolaus Binterim.

Nel 1737 il priore Anton Lurtz avviò la costruzione di una ala completamente nuova sul lato meridionale della chiesa agostiniana sul Reno, confinante con il monastero già esistente. Il cantiere concluse i suoi lavori nel 1751 con la realizzazione dell'ala meridionale e di quella occidentale del chiostro. Infine fu concluso il portale del monastero, sopra il quale, ai piedi della statua di Maria Consolatrice, c'è un cartiglio, datato 1753, con l'iscrizione: "HONORI/ SANCTAE/ MARIAE/DE /CONSOLATIONE".  Il gruppo di statue, che comprende la Vergine, san Nicola e san facondo, ha la stessa committenza di quelle che coprono il prospetto maggiore della chiesa, che dista pochi metri. Sul portale della chiesa spiccano gli altri due patroni della Confraternita dei cinturati, cioè sant'Agostino e santa Monica.

 

 

L'evento dell'Incoronazione della Vergine è descritto come immediatamente successivo a quello dell'Assunzione in cielo, grazie a cui, secondo l'interpretazione di San Gerolamo, Maria viene condotta fino al trono di Dio. Questo soggetto solitamente costituisce la scena finale dei cicli dedicati alla Madonna, dopo la morte e l'ascesa al cielo. Come tema dotato di vita propria è apparso per la prima volta nell'arte gotica, dapprima scolpito sui portali delle cattedrali, poi dipinto sulle pale d'altare destinate a luoghi di culto posti sotto il patronato della Vergine. Solitamente la cerimonia è officiata da Cristo, che pone la corona in capo alla Madre seduta sullo stesso trono o inginocchiata davanti a lui. Frequenti sono tuttavia anche le immagini in cui solo il Padre Eterno incorona Maria o quelle che raffigurano il Padre Eterno e il Figlio uniti in Trinità con lo Spirito Santo.

La scena in genere avviene al cospetto della corte celeste ed è spesso affollata: il gruppo principale è di solito attorniato da angeli musicanti, santi, beati, martiri, patriarchi. I santi presenti in queste rappresentazioni assumono lo stesso ruolo e significato che hanno nelle sacre conversazioni.

 

Sei tutta bella, e in te non vi è macchia. - Un giardino recintato tu sei, sorella mia, Sposa, un giardino recintato, una fonte sigillata. - Veni, coronaberis. Vieni, sarai incoronata.

Ct 4, 7, 12 e 8