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PITTORI: Michelangelo Cerruti

Agostino scrive le sue opere ispirato da Dio

Agostino scrive le sue opere ispirato da Dio

 

 

MICHELANGELO CERRUTI

1726

Montefalco, Monastero di S. Chiara

 

Sant'Agostino vescovo nel suo studio ispirato da Dio

 

 

 

 

La tela, opera ben riuscita di Michelangelo Cerruti, è conservata nel monastero di Santa Chiara a Montefalco. Il quadro è firmato e fu realizzato nella piena maturità artistica di Cerruti in quanto è datato 1726. Il santo è ritratto nei suoi abituali tratti iconografici: indossa i paramenti vescovili, ha un aspetto piuttosto giovanile con una folta barba che gli copre il viso.

Con la mano destra impugna una penna d'oca con cui sembra intento a scrivere su un grande libro che regge con la sinistra. Lo sguardo degli occhi illumina intensamente il viso che sembra rapito in estasi, quasi a cogliere dal cielo e dalla divinità il messaggio da trascrivere sul libro cui sta lavorando. Dietro il capo si nota una bianca aureola. L'opera esprime bene e sinteticamente i tratti fondamentali della iconografia del santo.

 

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazione tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

 

"Qualunque cosa, diversa da sé, pensi l'uomo, un oggetto che è stato fabbricato non sarà mai simile a colui che lo ha fatto ... Dio è ineffabile, più facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è.

Pensi alla terra: Dio non è questo! Pensi al mare: Dio non è questo!

Pensi a tutte le cose che sono sulla terra, agli uomini e agli animali: Dio non è questo!

A tutte le cose che sono in mare o che volano in aria: Dio non è questo!

A ciò che splende nel cielo, le stelle, il sole, la luna: Dio non è questo! Pensi al cielo: Dio non è questo!

Pensi agli angeli, alle virtù, alle potestà, agli arcangeli, ai troni, alle sedi, alle dominazioni: Dio non è questo!

E che cosa è? Questo solo ho potuto dire: ciò che non è. Mi chiedi che cosa è?

Ciò che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è penetrato nel cuore dell'uomo. Come pretendi che salga sulla lingua ciò che non è entrato nel cuore?"

AGOSTINO, Esposizione sui Salmi, 85, 8-12

 

La vasta produzione letteraria di Agostino comprende opere di ogni genere, tra le quali 93 trattati in 232 libri, circa 500 sermoni e oltre 300 lettere.

Fra i titoli principali citiamo:

Le confessioni - Ritrattazioni - Trinità - Città di Dio - Vera religione - Unità del credere - Questioni diverse - Fede e simbolo - Matrimonio cristiano - Beni della vedovanza - Santa verginità - Menzogna - Lavoro dei monaci - Cura dei morti - Fede ed opere - Catechizzare i semplici - Dottrina cristiana - Genesi contro i Manichei - Consenso degli Evangelisti - Discorso del Signore sulla montagna - Questione sui vangeli - Esposizione alla lettera ai Galati - Alcune questioni sulla lettera ai Romani - Locuzioni e questioni sull'Ettateuco - Contro l'avversario della Legge e dei profeti - Ad Orosio contro i Priscillianisti e gli Origenisti - Contro gli Ariani - Costumi della Chiesa cattolica e costumi dei Manichei - Disputa con Fortunato - Disputa con Felice - Contro Adimanto - Contro Secondino - Battesimo - Contro la lettera di Parmeniano - Contro la lettera di Petiliano - Lettera dei Cattolici ai Donatisti - Unico Battesimo contro Petiliano - Merito e remissione dei peccati - Natura e Grazia - Perfezione della giustizia dell'uomo - Grazia di Cristo e peccato originale - Origine dell'Anima - Grazia e libero arbitrio - Predestinazione dei santi - Dono della perseveranza - Commento al Vangelo di S. Giovanni - Commento all'Epistola di S. Giovanni ai Parti - Esposizione sui salmi - Discorsi.

 

Michelangelo Cerruti

Michelangelo Cerruti, detto Candelottaro (1663 – Roma 1748), pittore italiano, all'età di 15 anni fu allievo di Giuseppe Passeri a Roma. Quindi si trasferì in Italia del nord, vivendo in particolare a Torino. Tornato a Roma, da allievo di Andrea Pozzo, si dedicò allo studio della prospettiva e della geometria, divenendo successivamente un esperto affrescatore. Seguace dello stile di Carlo Maratti, successivamente divenne un esponente del Rococò. Alcune sue opere pittoriche si conservano a Roma nelle basiliche di Sant'Anastasia al Palatino e di Santa Maria sopra Minerva nonché presso la chiesa della Natività di Gesù, la chiesa di Sant'Antonio dei Portoghesi, la chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi, la chiesa di San Girolamo dei Croati, la chiesa di San Macuto, la chiesa di Santa Maria dell'Umiltà, la chiesa di Santa Maria Maddalena, la chiesa di San Pietro in Montorio e la chiesa di Santa Maria del Rosario.