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PITTORI: Scuola di Gagliardi

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

SCUOLA DI GAGLIARDI

1701-1705

Ragusa, chiesa di S. Giuseppe

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Nella facciata della chiesa di San Giuseppe a Ragusa Ibla è posizionata una statua di sant'Agostino sul lato sinistro del portone d'ingresso.

La chiesa di San Giuseppe sorge in Piazza Pola (l'antica Piazza Maggiore) e si innalza sulle fondazioni della chiesa di S. Tommaso che venne completamente distrutta dal terremoto del 1693. L'opera, che viene attribuita a Rosario Gagliardi, rappresenta, insieme alla Chiesa di San Giorgio, uno dei migliori esempi del barocco siciliano.

La storia della chiesa di San Giuseppe segue quella del Monastero di san Benedetto che venne costruito grazie a una donazione del barone di Buscello Don Carlo Giavanti. Originario di Noto, trasformò il palazzo dove abitava in convento per esaudire le volontà testamentarie della moglie, la nobildonna ragusana Violante Castilletti. Nella Sacra Visita del 1621 l'edificio non viene citato forse perché ritenuto una esclusiva dipendenza del monastero. Con il terremoto del 1693 la chiesa e il convento furono completamente distrutti. I primi lavori di ricostruzione iniziarono nel 1701 e si conclusero nel 1705. Altri lavori vennero eseguiti fra il 1723 e il 1737, mentre nel 1756 furono inglobati gli spazi della chiesa di San Tommaso che era stata trasferita. La nuova più ampia volumetria è quella definitiva che osserviamo oggi. Tra il 1756 e il 1760 la nuova sensibilità rococò sostituì il precedente progetto in stile barocco. Questi cambiamenti diedero vita a una chiesa che assomiglia per molti tratti a quella di San Giorgio o anche a quella della Madonna del Carmine. Il prospetto della chiesa presenta infatti vari elementi architettonici che ricordano quelli della chiesa di San Giorgio.

La facciata, di forma convessa, e di stile composito, è suddivisa in tre ordini. Il primo è caratterizzato da quattro colonne e due semipilastri corinzi: il portale presenta un arco semicircolare sovrastato da eleganti sculture e quattro statue che raffigurano, da sinistra verso destra, santa Gertrude, sant'Agostino, san Gregorio e santa Scolastica. Nel secondo ordine si sviluppa una sequenza architettonica che vede una finestra al centro, con arco semicircolare sovrastato da sculture, quattro colonne e due semipilastri con sculture ioniche, due volute e due statue raffiguranti san Mauro e san Benedetto. La terza fascia, generate da un timpano spezzato dell'ordine precedente, introduce tre cellette campanarie con ringhiere arricchite da volute e decorazioni.

All'interno l'edificio presenta una pianta ovale. Sugli altari sono conservati alcuni dipinti fra cui ricordiamo la Sacra Famiglia di Matteo Battaglia,  Santa Geltrude e San Benedetto di Tommaso Pollace, la SS. Trinità di Giuseppe Cristodoro  e sul soffitto la Gloria di san Benedetto opera di Sebastiano Lo Monaco.