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PITTORI: Imitatore di Tiepolo

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni Evangelista e un vescovo

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni

Evangelista e un vescovo

 

 

IMITATORE DI TIEPOLO

1750-1780

Lille, Musée des Beaux Arts

 

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni Evangelista e un vescovo

 

 

 

La tela è una copia dell'opera di Gianbattista Tiepolo che è conservata presso la National Gallery di Londra. La scena è strutturata a triangolo con al vertice Agostino. Come nell'opera originale l'anonimo pittore lo ha raffigurato seduto su un alto scranno mentre con la mano sinistra tiene un libro e la penna e con l'altra impugna un cuore fiammante, che è la tipica forma con la quale gli artisti del Seicento e del Settecento indicano Agostino. Il cuore fiammante è l'espressione più concreta per esprimere lo smisurato amore che nutriva per Dio e la Trinità. Ai piedi del santo troviamo a sinistra Luigi di Francia e a destra, seduto, san Giovanni Evangelista e un santo vescovo che sta sfogliando un libro che tiene in mano un chierico.

La tela è stata dipinta con la tecnica ad olio e misura 58 cm circa di altezza e 34 di larghezza. Apparteneva al signor Rogier Camille, che l'ha venduto nel 1896 al Musée des Beaux-Arts del Comune di Lille.

 

Talora, come in questo caso, il santo compare nella iconografia assieme ad altri santi. Si tratta certamente di un soggetto non particolarmente diffuso, ma che comunque attesta il legame fra il santo vescovo di Ippona, la Chiesa e i suoi martiri o le sue espressioni importanti di "confessione" della verità cristiana nei secoli in tutto il mondo.

Ad Agostino si rifanno numerose forme di vita religiosa, tra cui principalmente l'Ordine di Sant'Agostino (OSA), noto più comunemente come Ordine degli Agostiniani: diffusi in tutto il mondo, insieme agli Agostiniani scalzi (OAD) e agli Agostiniani Recolletti (OAR), costituiscono nella Chiesa cattolica la principale eredità spirituale del santo di Ippona, alla cui Regola di vita si ispirano anche numerose altre congregazioni, come ad esempio i Domenicani, oltre ai Canonici Regolari di Sant'Agostino.

A lui si deve la nascita delle varie regole del monachesimo, come la Regula Magistri e la Regola di San Benedetto. Cesario d'Arles, infatti, si ispirò ai suoi scritti sia per le sue prediche che per la fondazione di alcuni ordini monastici.