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PITTORI: Milani Giuseppe

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

GIUSEPPE MILANI

1770-1777

Cesena, chiesa S. Agostino

 

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

 

Eseguito con la tecnica a tempera su muro, il dipinto, entro una cornice, misura ben m 3,20x2,00. L'autore Giuseppe Milani è un pittore che si è mosso in ambito cesenate con interessanti lavori a carattere religioso. In questo caso soggetto dell'opera è la Madonna della cintura, che con il Bambino in braccio, offre la sacra cintola a sant'Agostino e santa Monica. In alto la Madonna e il Bambino sono seduti su una nube e sono attorniati da angeli monocromi. Entrambi stanno consegnando una cinture: il Bambino la offre a sant'Agostino che indossa un semplice piviale dorato con nella mano destra il bastone pastorale. Il santo è inginocchiato in basso a sinistra su uno scalino, mentre ai suoi piedi sono deposti un libro e la mitra in segno di umiltà. Santa Monica vestita da suora agostiniana, riceve la sacra cintura dalla Vergine. Monica è inginocchiata in basso a destra su uno scalino superiore a quello del figlio Agostino. Una cornice delimita l'affresco ed è ornata nella parte alta, semicircolare, da elementi arabescanti e da una conchiglia centrale monocroma.

L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.

 

 

Giuseppe Milani

Nato a Fontanellato nel 1716, dopo aver studiato a Parma nella bottega di Ilario Spolverini, si trasferì nel 1735 a Cesena. Qui lavorò e visse fino alla morte. Ottenne commesse in ambiente ecclesiastico e privato cesenate distinguendosi soprattutto nella grande decorazione ad affresco. La sua arte mescola apporti del tardo barocco emiliano con le suggestioni rococò di Corrado Giaquinto, attivo a Cesena nel 1750-1751.