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PITTORI: Maestro di Morelia

Agostino in gloria sconfigge le eresie

Agostino in gloria sconfigge le eresie

 

 

MAESTRO DI MORELIA

1700-1710

Morelia, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino in gloria sconfigge le eresie

 

 

 

Questa grandiosa scena celebra la grandezza di Agostino, che ha dato vita a un numero notevole di congregazioni religiose che ne hanno seguito la regola.

Il santo al centro della scena giganteggia con la sua figura: il mantello viene tenuto aperto da due angeli in modo da poter accogliere un gran numero di religiosi.

Agostino impugna con la mano destra il bastone pastorale, in testa ha la mitra e con la mano sinistra regge un libro aperto con la sua regola.

Dall'alto la colomba dello Spirito Santo in uno sfavillio di luci benedice l'opera di Agostino, sotto cui piedi giacciono le teste di due eretici.

Il santo indossa sotto il piviale la tunica nera dei monaci agostiniani a significare il privilegio di quest'Ordine di annoverarlo come suo diretto fondatore.

 

L'edificio conventuale di Morelia risale al XVI secolo ed è oggi adibito a Museo. Sebbene sia assai ricca di dipinti, reliquie, ornamenti e santi, la struttura mantiene una sobrietà elegante nelle sue forme. Si pensa che l'intero complesso monastico sia il secondo edificio più antico di Morelia. Il convento rivela anche una influenza stilistica di tipo gotico. La chiesa, il convento e la struttura della piazza da mercato di Antojitos sono tipiche della concezione urbanistica coloniale, anche se sono stati costruiti in tempi diversi.

I primi agostiniani a mettere piede nelle terre di Michoacan furono Fray Juan de San Román e Fray Diego de Chavez e Alvarado, che si stabilirono per la prima volta a Tiripetío, dove costruirono il convento, la chiesa e l'ospedale. Gli agostiniani vennero espulsi dal loro monastero nel 1863 ma solo tre anni dopo l'imperatore Massimiliano permise loro di ritornarvi.

Tuttavia quando le forze politiche liberali tornarono al potere, i monaci vennero nuovamente espulsi. Da allora la chiesa e il convento ebbero destini diversi. La piazza di sant'Agostino, il cui nome originario era Plaza Ignacio Comonfort, fu realizzata sull'area di un preesistente cimitero.

In questo luogo viene venerata la Vergine di Socorro, una immagine che venne donata ai monaci agostiniani da San Tommaso de Villanueva, arcivescovo di Valencia, prima della sua morte avvenuta nel 1565. Uno dei luoghi meglio conservati di questa chiesa è una cappella laterale, posta accanto alla sacrestia, la cui volta e le cui pareti sono coperte da dipinti di illustri personaggi del tempo della Nuova Spagna realizzati dal pittore Javier Tapia.