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PITTORI: Maestro di Oneta

Sant'Agostino scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

Sant'Agostino scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

 

 

MAESTRO DI ONETA

1750-1799

Oneta, chiesa S. Maria Assunta

 

Sant'Agostino scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

 

 

 

Di autore ignoto, l'opera tratta un soggetto piuttosto raro dal punto di vista iconografico agostiniano. Il quadro nasce nell'ambito culturale ed artistico bergamasco del secolo XVIII.

Il dipinto raffigura sant'Agostino mentre scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena dè Pazzi. Realizzato con la tecnica a olio su tela il quadro misura cm 94x75.5.

Di modesta fattura l'opera evidenzia l'influsso che Agostino ebbe su questa santa toscana. Il santo, a destra con tutti i suoi attributi episcopali, si sta chinando verso la figura di Maddalena e con la mano destra incide delle parole sul suo cuore. La santa teneramente osserva un Agostino vegliardo intento a scrivere. Con la mano sinistra il santo si sorregge al bastone pastorale, mentre un nugolo di angeli, anche musicanti, assistono alla scena.

Al centro, fra nuvole ed angeli, si nota molto bene una colomba, simbolo dello Spirito Santo, che aleggia sopra la scena.

 

Maria Maddalena de' Pazzi nasce nel 1566 e appartiene alla casata de' Pazzi, potenti (e violenti) per generazioni a Firenze, e ancora autorevoli alla sua epoca. Battezzata con il nome di Caterina, a 16 anni entra nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli in Firenze e come novizia prende il nome di Maria Maddalena. Nel maggio 1584 soffre di una misteriosa malattia che le impedisce di stare coricata. Al momento di pronunciare i voti, devono portarla davanti all'altare nel suo letto. Da questo momento vivrà diverse estasi, che si succederanno per molti anni. Le descrivono cinque volumi di manoscritti, opera di consorelle che registravano gesti e parole sue in quelle ore. Più tardi le voci dall'alto le chiedono di promuovere la «rinnovazione della Chiesa» (iniziata dal Concilio di Trento con i suoi decreti), esortando e ammonendo le sue gerarchie. Scrive così a papa Sisto V, ai cardinali della curia; e tre lettere manda ad Alessandro de' Medici, arcivescovo di Firenze, predicendogli il suo breve pontificato. La mistica morirà nel 1607 dopo lunghe malattie.

A eccezione di tre lettere, Maddalena non scrisse nulla di proprio pugno. Ma perché i suoi confessori volevano determinare se l'origine di questi fenomeni era divina o no, non volendo le suore "lassar perdere nessuna" delle sue parole, fu costretta a conferire tutto quello che le accadeva ai superiori, tramite le monache, che scrivevano quello che lei diceva, fuori dell'estasi o durante le stesse esperienze mistiche. In tal modo furono raccolte sotto sua dettatura le relazioni delle sue esperienze mistiche che confluirono in quattro grossi volumi di manoscritti originali, le cosiddette "sue" opere, perché conservano le autentiche parole dei suoi discorsi, poiché lei stessa li riveduti, ridefiniti e corretti. Sono questi: (I) I Quaranta Giorni; (II) I Colloqui; (III) Revelatione e Intelligentie (o I otto giorni dello Spirito Santo); (IV) La Probatione - Renovatione della Chiesa.