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PITTORI: Letterio Paladino

Agostino e Monica con la Madonna della Cintura tela nella chiesa di Monticello

Agostino e Monica con la Madonna della Cintura

 

 

LETTERIO PALADINO

1691-1743

Chiesa parrocchiale di sant'Agata, Monticello

 

Agostino e Monica con la Madonna della Cintura

 

 

 

La Vergine, seduta su una nube, porta in grembo il Bambin Gesù. Tutti e due rivolgono lo sguardo all'osservatore e stringono nella mano sinistra una cintura nera. Il movimento delle mani lascia intravedere che le consegneranno a sant'Agostino (sulla sinistra) e a Monica (a destra), che ne ha già in mano una con grande senso di devozione.

Agostino veste i paramenti vescovili e stringe con la mano sinistra un cuore infiammato, uno dei suoi tipici attributi iconografici che esprime il suo immenso amore verso Dio. Ai suoi piedi due angeli reggono la mitra e un libro mentre a terra è appoggiato il pastorale. Santa Monica rivestita con il manto nero delle monache agostiniane ha tra le mani una cintura. In basso a destra si legge la scritta PALADINUS INV. il che potrebbe dare una indicazione sull'autore o forse sull'artista che ideò la scena iconografica.

Tra i numerosi Paladini pittori, il testo potrebbe riferirsi a Paladino Letterio (1691-1743), pittore e incisore messinesi fra i più noti e ricercati del Settecento siciliano.

L'autore del quadro potrebbe essere lui o qualcuno che ne riprese il soggetto da una delle sue incisioni, che circolavano a stampa con una certa diffusione anche nel nord Italia.

La tela, quadro a olio, si trova nel presbiterio della chiesa parrocchiale di sant'Agata a Monticello, un paese a pochi km da Cassago, l'antico rus Cassiciacum di sant'Agostino.

La chiesa parrocchiale di Monticello è stata ampliata nel 1733 e il progetto prevedeva l'apertura di una navata laterale con l'abbattimento del muro meridionale, sostituito da pilastri, e della vecchia cappella della Madonna della Cintura, da ricostruirsi nella zona absidale. Sul lato settentrionale era prevista la costruzione di un nuovo ambiente rettangolare ad uso della confraternita della Cintura.

All'altare della Vergine si conserva anche una statua lignea policroma e dorata della Madonna della Cintura.

E' probabile che la devozione agostiniana sia giunta a Monticello nel Seicento: già nel 1658 viene attestata la presenza nella chiesa di una cappella dedicata alla Vergine, mentre nel 1716 il visitatore  mons. Corneliano parla di essa come cappella della beata Vergine del Sacro Cingolo. E' piuttosto verosimile che in quell'anno fosse presente la confraternita dei Cinturati, che come le altre analoghe diffuse nel territorio prevedeva per gli associati la recita quotidiana di preghiere.

L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.