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PITTORI: Maestro di Pauli

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa a Pauli Arburei

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI PAULI

1700-1720

Pauli Arbarei, chiesa di san Vincenzo martire

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua si trova nella chiesa di san Vincenzo martire a Pauli Arbarei. Questa chiesa risale al XVII secolo e si presenta in uno stile rinascimentale. Al suo interno conserva oggetti di pregio, tra cui un secentesco crocifisso ligneo ed una preziosa croce in argento. In una nicchia si scopre anche questa statua di sant'Agostino vescovo. Con la mano destra alzata, il santo sta benedicendo con la mano. In testa porta la mitra e il braccio sinistro regge un libro chiuso e il bastone pastorale. il volto ha una espressione mite e attenta ai fedeli che lo osservano. Una folta barba riccioluta gli scende dal mento fin sul petto.

Sotto il piviale si nota la presenza di un abito scuro che corrisponde probabilmente al saio nero dei monaci agostiniani.

E' questa una consuetudine abbastanza diffusa nella iconografia del santo che ha lo scopo di richiamare il fedele la convinzione degli agostiniani che il santo sia stato il vero fondatore dell'Ordine.

la presenza di questa statua è probabilmente da ricollegare alla tradizionale devozione locale ad Agostino che si appoggia all'esistenza nello stesso comune di una chiesa dedicata proprio a sant'Agostino.

La chiesa di sant’Agostino, il cui primo impianto costruttivo risale al 1421, in origine si presentava ad una sola navata. In seguito a diversi interventi architettonici e varie fasi costruttive. La chiesa venne ampliata fino al raggiungimento della attuale struttura a tre navate e tetto a capriate. La chiesa di tipo campestre, è particolarmente frequentata in occasione della festa che si svolge ogni anno il 28 agosto in occasione della ricorrenza liturgica di sant'Agostino.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6