Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro peruviano

PITTORI: Maestro peruviano

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO PERUVIANO

1700-1740

Buenos Aires, Museo de Arte hispano americano Isaac Fernández Blanco

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

All'interno di una elaborata cornice lignea intagliata, dorata e policromata, che brulica di cherubini e volatili fra racemi, è collocata la raffigurazione del celeberrimo episodio del Miracolo accaduto a Cordova nell'anno 1602 che ha per protagonista il frate agostiniano san Nicola da Tolentino.

L'abbraccio fra il Cristo crocifisso ed il simulacro del Taumaturgo piceno, riconoscibile dal saio punteggiato di stelle, è stato rappresentato con una vena ingenua, al cospetto di san Michele che debella Satana e di un altro arcangelo. Nel coronamento si contano tre piccole icone che raffigurano a mezzo busto, al centro, la Madonna dei Sette Dolori, sant'Agostino, a destra, e Raffaele con Tobiolo a sinistra.

Agostino è raffigurato nelle sue vesti episcopali a capo scoperto con una folta barba che gli scende dal mento. La testa è calva e l'espressione del viso è segnata dalla visione del miracolo che coinvolge il primo santo dell'Ordine che segue la sua regola. Sotto il piviale si nota la tunica nera dei monaci agostiniani. Si tratta di un'opera destinata alla devozione di un privato committente, presumibilmente legato alla presenza di missionari agostiniani. La pittura si trova attualmente nel deposito del museo.

L'opera è stata realizzata da un artista pittore peruviano settecentesco. Le dimensioni del manufatto, dipinto a olio su rame, sono di 48 x 34 cm.

 

A Cordova nella Spagna infuriò nel 1601-1602 una spaventosa peste. I Padri Agostiniani offrivano agli appestati i Panini di S. Nicola e furono testimoni di numerosi prodigi. Fu stupendo quello del 7 Giugno 1602, quando la statua del Santo fu portata processionalmente all'ospedale dove il cappellano P. Giovanni Navas attendeva all'ingresso reggendo un grande Crocifisso. Lungo il percorso della processione i Religiosi Agostiniani distribuivano i Panini precedentemente benedetti. Giunti all'ingresso dell'ospedale, i portatori del simulacro sollevarono la statua sotto il Crocifisso per benedire la folla implorante soccorso. Questa proruppe in un clamore generale quando scorse che il volto di S. Nicola s'era leggermente piegato a baciare i piedi del Crocifisso e fu impossibile contenere il suo impeto quando fu visto il Crocifisso staccare le braccia dalla croce per abbracciare la statua dei Santo. La peste rapidamente disparve e furono innumerevoli le guarigioni ottenute con l'uso dei Panini di S. Nicola. Il Magistrato della città e il Capitolo Metropolitano il 12 Agosto 1602 fecero voto di recarsi ogni anno il 10 Settembre nella Chiesa dei Padri Agostiniani per ringraziare il loro Protettore S. Nicola del singolare prodigio.