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PITTORI: Piazzetta Giovanni Battista

Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino

Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino

 

 

PIAZZETTA GIOVANNI BATTISTA

1700-1740

Milano, Museo Castello Sforzesco

 

Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto è opera di Piazzetta Giovanni Battista, un pittore dela prima metà del Settecento di scuola veneziana, che qui ha raffigurato l'episodio del battesimo di sant'Agostino a Milano dalle mani di sant'Ambrogio.

La tela è attualmente conservata a Milano nella Pinacoteca del Castello Sforzesco.

Ambrogio, ritto in piedi, sta versando l'acqua sacra sulla testa di Agostino che si è inginocchiato ai suoi piedi. La scena, piuttosto spoglia, è arricchita dalla presenza di chierici e altri personaggi fra cui, a destra, probabilmente Monica e Simpliciano.

 

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14

 

 

Piazzetta Giambattista

Figlio di Giacomo, scultore e intagliatore in legno, Giovan Battista Piazzetta nasce a Venezia il 13 febbraio 1682. Dopo una prima educazione artistica nella bottega del padre, passa verso il 1697 in quella del pittore Antonio Molinari. Tuttavia va detto che l'artista, in una lettera del 10 agosto 1744 ad Angelo Nicolosi, indica come suo primo maestro il friulano Silvestro Manaigo. All'età di vent'anni si reca a Bologna dove conosce l'opera di Giuseppe Maria Crespi, che sicuramente esercita su di lui una profonda impressione. Tornato a Venezia, nel 1711 figura iscritto alla Fraglia dei Pittori. Qui ottenne le prime importanti commissioni. Cosciente dei pericoli insiti in quel suo deciso chiaroscuro, esegue una composizione con un cielo aperto senza barocchismi architettonici, smorzando i bruni con i toni freddi giungendo così a una luminosità più pacata. La sua notorietà, che ha ormai varcato i confini veneziani, raggiunge l'apice nel 1727 quando venne eletto membro dell'Accademia Clementina di Bologna. Nell'ultimo periodo della sua produzione Piazzetta alterna a convenzionali composizioni storiche come La Morte di Dario, soggetti religiosi di minor importanza e soprattutto scene pastorali. In riconoscimento dei suoi meriti e delle sue note qualità didattiche, venne nominato nel 1750 direttore della Scuola di nudo dell'Accademia veneziana, istituita dal Senato in quello stesso anno. Nonostante tali gratificazioni il Piazzetta trascorre gli ultimi anni della sua vita in uno stato di indigenza, fino alla morte sopraggiunta il 29 aprile 1754 nella sua casa al ponte dei Saloni a San Gregorio.